Roberta

Iaceo in moerore. Lente decedo.


Siena bruciata, Vermiglio, Limone, Nero. China....Dipingo."Fila la lana / fila i tuoi giorni / illuditi ancora che lui ritorni / libro di dolci / sogni d'amore / apri la porta al suo dolore", queste parole risuonano nell'aria, mi vesto. Camicia bianca, maglioncino nero, pantaloni grigi, mocassini e cappotto nero. Ombrello. Chiavi. Telefono. Tabacco svedese. Sigarette. Posso andare. No, non debbo andarci! Me lo sento, non devo andare da lui!Cammino. Non riesco a fermarmi. Il pensiero è rivolto a ciò che di spiacevole mi dirà. Lo sò. Me lo dirà.Arrivo. E' sempre seduto sulla sua solita sedia. La mia è vuota. Sento che mi aspetta. Apro la porta senza bussare. Non si volta. Posa il giornale. Toglie gli occhiali. Si volta lentamente. Alza lo sguardo. + "Roberta...debbo dirti una cosa."- "Dica!"+ "Ieri. Non hai detto che eri qui?!"- "No, infatti. Non avrei potuto e voluto. Non mi piace mentire."+ "Lo so!"- "..."+ "Noi sappiamo quello che facciamo qui...ma è pericoloso."- "Già..."+ "Mi sei entrata subito nel cuore, nello stomaco, nelle viscere.........nelle parti insanguinate, ecco...se vogliamo far piacere a te. Non capirebbero!"- "Ha da aspettare ancora un centinaio di giorni..."+ "(Ride) Per la maggiore età?"- "Si"+ "Avremo tanto tempo per "vederci" se vivrò. E poi, ci vediamo a scuola."- "(Sorrido malinconicamente)"Tutto tace...Il suo sguardo perso nel vuoto...- "Dica!"+ "Nulla, ho detto quanto mi era difficile da dire."Ancora silenzio.Diversi minuti dopo...+ "Sai, mi hai tolto un grande peso che avevo dentro..."- "Cosa intende dire?"+ "Hai sradicato la parte buia."- "Per quello che mi ha detto poco fa?"+ "No. Quando sei entrata. Non per quello che ho detto, no! Quando hai aperto   la porta mi sono sentito meglio.Il disegno che mi hai portato. E' bello! Il viso di questa cagna è dolcissimo. I cuccioli siamo noi!?"- "Un giorno! Nella speranza che riusciremo a salvarci."+ "Ci vediamo a scuola?"- "Si, mercoledì."+ "Ciao."- "Buona serata Nà..."Cammino con la stessa lentezza dell'andata. Penso. Piango. Muoio.Sarà per sempre mio. La sua paura di vivere nelle luci gialle. I fantasmi. Sono confusa. Piango ancora. Oggi non ho fumato nel nostro teatro; masticavo il mio tabacco. Evito il contatto con il suo pensiero. Caccio via la sua immagine. La barba bianca, i capelli lunghi, gli occhi neri. Non ci riesco.Sono morta.