Creato da: infernox il 24/11/2011
ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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Crisi irrisolte

Post n°133 pubblicato il 22 Maggio 2025 da infernox

 

Speravo che con l’elezione di Trump si sarebbero risolte presto le due crisi piu’ pesanti in corso, e cioe’ quella di Gaza e la guerra in Ucraina.   Invece non e’ successo.   Nonostante tutti i tentativi, le telefonate, le pressioni, tutto sta proseguendo come prima, anzi, per certi versi, anche peggio di prima.

Sono due forme cancerose che stanno affliggendo l’Occidente, perche’ sono situate in zone vicine, e scuotono l’opinione pubblica delle democrazie, lasciando indifferenti tutte le altre nazioni piu’ importanti, e mi riferisco alla Cina, all’India, alle altre appartenenti ai Brics, alla Turchia, alle nazioni arabe ricche di petrolio.   Non a caso da noi occidentali ci sono le manifestazioni pro-Pal, mentre invece altrove non c’e’ assolutamente nulla.

Oggi per giunta c’e’ la notizia di un attentato mortale a Washington a due dipendenti dell’Ambasciata Israeliana, fatto che segue ad una dichiarazione di ieri di alcuni esponenti della UE contro Israele e la sua strategia militare a Gaza.   C’e’ stata una reazione immediata del Ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, che riporto testualmente qui sotto:

«Esiste un filo diretto che collega l'incitamento antisemita e anti-israeliano all'attentato a Washington. Questa istigazione viene praticata anche da leader e funzionari di molti Paesi e organizzazioni internazionali, soprattutto europei. Le calunnie sul sangue, sul genocidio, sui crimini contro l'umanità e sull'uccisione di neonati hanno spianato la strada proprio a tali omicidi. Ecco cosa succede quando i leader del mondo si arrendono alla propaganda terroristica palestinese e la servono»

Sia negli USA che in Europa ci sono molte organizzazioni, specialmente di sinistra estrema, che trasformano ogni manifestazione o corteo in una piazzata contro Israele ed a favore della Palestina, utilizzando spesso forme di violenza organizzata che si risolvono di continuo in poliziotti feriti e spediti in ospedale, oltre a devastazioni di vario tipo nel contesto urbano.   Ovvio che prima o poi questa tensione puo’ portare alcuni esaltati a gesti estremi come quello successo a Washington.  

Per il momento mi considero pessimista, non vedo una via di uscita.   E’ probabile che Trump fra qualche tempo si disinteressi di queste crisi e le scarichi su noi europei, totalmente disuniti ed incapaci di attuare una politica costruttiva.     Ennesimo fallimento della UE, dopo quello della fantomatica transizione ecologica, che ha devastato la nostra economia.

 

 
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2025 anno della svolta?

Post n°132 pubblicato il 01 Gennaio 2025 da infernox

 

L’anno ha svoltato l’angolo, ed ora siamo nel 2025. L’anno scorso e’ stato l’anno delle elezioni, svolte in tutti gli angoli del globo, di cui le piu’ importanti in senso assoluto sono state le elezioni americane del novembre, che hanno visto la vittoria di Donald Trump, per altro ampiamente attesa, viste le vicissitudini che hanno afflitto il Partito Democratico, il ritiro di Biden, la candidatura in extremis di Kamala Harris, con il seguito infelice.

Durante il 2024 le principali crisi in atto non sono state risolte. La guerra in Ucraina perdura con elevate perdite di vite umane, senza risultati definitivi, sia da una parte che dall’altra. La novita’ e’ stata l’intervento di truppe nord-coreane nel quadro bellico della compagine russa.  Per quanto riguarda il Medio Oriente le operazioni militari israeliane a Gaza sono tuttora in corso, e l’obiettivo bellico di distruggere Hamas non e’ stato ancora raggiunto. I miliziani si confondono con i civili, ed Israele purtroppo si e’ trovata ad avere un catastrofico bilancio di vittime innocenti, che ne hanno compromesso l’immagine nel mondo civilizzato, soprattutto in Occidente.

Per altro verso invece la guerra con gli Hezbollah si e’ conclusa con la disfatta parziale dei medesimi, che hanno perso i loro principali esponenti, fra cui il leader maximo Nasrallah, ucciso da una bomba killer nel suo bunker.  In quel quadro bellico si e’ verificato l’inatteso crollo del regime degli Assad, che perdurava da decenni, e che era riuscito finora a rimanere in piedi con l’appoggio della Russia di Putin. In sostanza una vittoria strategica della Turchia, sostenitrice dei ribelli che hanno rovesciato il regime.  Oltre alla Turchia se ne e’ avvantaggiato Israele, che ne ha approfittato per rafforzarsi al confine, occupando anche parte del territorio siriano, e distruggendo nei giorni successivi all’evento molti centri di deposito di armi siriane, per evitare che potessero essere usate dai nuovi detentori del potere.

In realta’ il 2024 e’ stato un anno di transizione.  Il potere americano e’ ancora ben saldo sul mondo globale, e l’Europa e’ sempre nello stato di torpore che la caratterizza ormai da anni. Le elezioni europee tenutesi a giugno hanno confermato una sterzata verso destra, ma non sufficiente per vincere l’inerzia che contraddistingue la burocrazia europea, vittima dell’ideologia green che finora ha provocato solo danni. A capo della Commissione e’ stata rieletta la Von Der Leyen, e quindi il cambiamento atteso non ha grosse speranze di attuarsi.

Anche la Cina, la seconda superpotenza mondiale, e’ in uno stato di passaggio, in una fase di rallentamento dell’espansione economica formidabile che l’ha contraddistinta per anni. E’ probabile, come profetizza Rampini, che il 2025 veda il focus della crisi spostarsi verso il mare cinese, sperando per altro nel risolvimento dei problemi piu’ vicini all’Europa, e risucchiando l’attenzione americana in Estremo Oriente.

 

 
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Elezioni a gogo'

Post n°131 pubblicato il 17 Luglio 2024 da infernox

Dall’ultima volta, con Putin riconfermato dalle elezioni russe, si sono svolte altre 5 elezioni diverse.   Si e’ iniziato con Iran ed India, dove e’ stato riconfermato Modi alla guida della nazione, ma queste erano elezioni in fondo per noi poco interessanti.

            Subito dopo, a inizio giugno, si sono svolte le elezioni europee, queste per noi  molto piu’ importanti, dove ci si aspettava una forte sterzata a destra dell’elettorato.  In effetti una sterzata c’e’ stata, ma piuttosto flebile.   In fondo i vecchi partiti dell’establishment sono riusciti a mantenere una maggioranza, anche se risicata, circa una 40ina di voti.   L’effetto e’ stato piuttosto forte sulle singole nazioni, in Germania e specialmente in Francia.    

            In effetti quello che si e’ notato e’ stato il ribaltone delle preferenze in Francia, che ha visto il Rassemblement National di Marine Le Pen arrivare ad oltre il 30% dei voti, mentre il povero Macron ne usciva fortemente ridimensionato.   La cosa ha avuto un impatto fortissimo sull’ambiente politico francese, e Macron, con una sua decisione improvvisa delle sue, innescava nuove elezioni, da tenersi subito, a luglio, per una verifica sul Governo nazionale nell’eventuale di un cambio di Premier.

            Le elezioni in Francia si svolgono a doppio turno.  Il primo turno, fissato al 30 giugno, ha dato risultati analoghi a quelli delle europee, solo che, data la strana conformazione delle elezioni legislative, a confronto di quelle europee, i riscontri in termini di voti non sono sufficienti a determinare l’esito finale, che avviene solo dopo il secondo turno.    Inoltre la eccezionalita’ di queste elezioni ha trascinato un sacco di gente a votare, con un’affluenza molto alta, generando ancora piu indeterminatezza.

            In sostanza al secondo turno, quello del 7 luglio, c’erano qualche centinaio di seggi in bilico, dove si confrontavano i candidati della destra, della sinistra e del centro (in alcuni casi c’era pure un quarto candidato).   Macron, con una mossa astuta, riusciva a stringere un accordo informale con la sinistra, riunita in un Front Populaire, per favorire a seconda delle convenienze i candidati di una delle due parti in modo da superare nei voti quello della destra.   Alla fine il colpo e’ riuscito, e il RN con il 37,05% dei voti, risultato storico, e’ riuscito a racimolare solo 142 seggi, venendo superato dai 152 di Macron con il 23,14% dei voti, e dai 178 delle sinistre con il 25,68%.

            Adesso la Francia ha il problema di trovare la quadra, essendo priva di una maggioranza consolidata.   Nel frattempo si stavano svolgendo le altre elezioni, quelle inglesi, il 4 luglio.   Qui il povero Sunak veniva travolto dai laburisti di Keir Starmer, che conquistavano il 33% dei voti, e vista la modalita’ del turno secco inglese, racimolavano 412 seggi su 650.

            Questo polverone di elezioni non ha in fondo sconquassato piu’ di tanto lo status quo, tant’e’ vero che al momento si stanno svolgendo le manovre di definizione dei top jobs in Europa, e si parla degli stessi nomi, la Metsola al Parlamento e la Von Der Leyen alla Commissione.   La prima e’ stata eletta con una maggioranza stratosferica, avendo avuto l’appoggio anche di parte delle destre.   Domani si decidera’ per la seconda. 

 
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Putin zar riconfermato

Post n°130 pubblicato il 18 Marzo 2024 da infernox

Esattamente un anno fa, il 18 marzo 2023, la Corte di Giustizia Internazionale con sede all’Aia aveva emesso un mandato di cattura nei confronti di Vladimir Putin, accusato di tratta di bambini ucraini.    Oggi invece siamo a conoscenza dei risultati parziali delle elezioni presidenziali in Russia, concluse ieri 17 marzo.

L’affluenza e’ stata del 73%, cosa che qui in Italia noi ci sogniamo.    Le preferenze per Putin sono state pari all’88%, il che equivale ad un plebiscito.    Ci sono stati anche un certo numero di segnali di opposizione, specie quelli relativi alla richiesta della vedova di Navalny di andare a votare tutti alle ore 12 di domenica, che ha generato parecchie code in vari seggi.

In linea di massima, pero’, nonostante tutte le critiche che posso sentire alla TV e sui giornali sulla poca democraticita’ dell’elezione, e’ indubbio che Putin raccolga presso il popolo russo una conferma ed un appoggio consistenti e addirittura rafforzati dopo lo scoppio della guerra con l’Ucraina.  La Russia ha dimostrato di saper reagire concretamente alle reazioni occidentali alle sue mosse militari, e la gente crede ancora fermamente nel suo leader ormai piu’ che ventennale, che si appresta a diventare lo zar che ha governato per piu’ tempo la Russia dopo Stalin e Caterina la Grande.   Per il momento e’ stato confermato fino al 2030, quando avra’ 78 anni.  In teoria poi potrebbe essere rieletto per altri 6 anni.

In fondo questa elezione e’ la dimostrazione del fallimento della politica delle sanzioni, che invece di piegare l’economia russa non hanno fatto altro che rafforzarla, trasformandola in un’economia di guerra che fra l’altro ha pure generato un aumento del PIL russo maggiore di quello di molti paesi europei.    La guerra poi, al netto di qualche centinaio di migliaia di giovani russi che sono espatriati per evitare la leva, ha portato benefici sostanziosi ai reduci dal fronte, che potranno usufruire di un programma speciale di promozione sociale, occupando posizioni privilegiate nell’istruzione, nella pubblica amministrazione e nell’imprenditoria.

Queste misure hanno risolto lo shock della mobilitazione, ed altre misure di salvaguardia dei redditi, specie delle pensioni, e la grande richiesta di occupazione dovuta a tutti i posti di lavoro lasciati liberi da coloro che si sono recati al fronte hanno portato ad un maggior benessere che ha favorito il consenso verso il leader, che viene considerato ormai, dal popolo russo, l’unico che puo’ condurre il paese fuori dalla grave situazione in cui si trova.  In pratica per la gente russa non ci sono alternative, da cui il risultato delle elezioni.

 

 
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MES di fine anno

Post n°129 pubblicato il 22 Dicembre 2023 da infernox

Il 2023 si chiude in bellezza, direi.    Cioe’, in parole povere, sta andando tutto a ramengo.  Le due guerre iniziate una nel 2022 (Ucraina) ed una a ottobre scorso (Gaza) stanno continuando imperterrite a macinare vite umane.   Fino ad oggi non sono state individuate soluzioni adeguate per porre fine alle ostilita’ e permettere alle persone di vivere una vita meno infelice.

Fortunatamente, peraltro, le onde d’urto generate dalle guerre si sono per cosi’ dire stabilizzate e quindi la popolazione dei paesi non interessati direttamente dalla guerra sta risentendo sempre meno degli effetti negativi indotti.   L’inflazione si e’ ridotta in modo drastico.   Dal 10% di un anno fa si e’ ormai vicino al 2%, fatto che induce a considerare in modo positivo la manovra dei tassi d’interesse messa in atto dalle BCE a partire da inizio 2022.

Pero’ c’e’ un altro problema: i tassi d’interesse cosi’ alti potrebbero provocare scompensi ai paesi che hanno un forte debito pubblico (come l’Italia).   A tale scopo erano in corso trattative negli ultimi mesi per scongiurare crisi finanziarie dovute al ripristino del cosiddetto “Patto di Stabilita’” che era stato sospeso per la pandemia.   Durante quest’ultima la BCE aveva provveduto a sostenere i tassi d’interesse dei paesi fragili, costretti a fare ulteriore debito per sostenere le loro economie stressate dalle chiusure.

I vincoli imposti dal Patto erano saltati per il periodo 2020-2023, con l’accordo di tutti i paesi facenti parte dell’euro.     L’Italia era salita a deficit stratosferici, il 9% nel 2020, e l’8% nel 2021, ben oltre il limite massimo imposto dal Patto (3%).    

Ma nel 2024 bisognava ritornare nei binari del Patto, e per questo erano in corso discussioni da mesi e mesi.   Altro argomento collegato: l’approvazione del MES, o meglio la ratifica parlamentare delle modifiche al vecchio MES, che includono le tutele delle banche, a suo tempo firmato dal Governo Conte II (quello con il PD).

L’Italia chiedeva flessibilita’, cioe’ la possibilita’ di escludere dai vincoli del Patto le spese per investimenti, rendendo il Patto meno rigido, anche in termini di rientro dal debito (che in base alle regole del Patto dovrebbe essere del 60%, mentre il nostro viaggia intorno al 140%).   Alla fine della fiera un’intesa dell’ultimo minuto fra Francia e Germania ci e’ stata praticamente imposta obtorto collo.   Prendere o lasciare.   Il Governo ha deciso di aderire, piu’ che altro seguendo la strategia di “collaborazione” messa in atto dalla Meloni nei confronti dell’Europa e dei principali leader europei.

Riguardo al MES invece la nostra Giorgia ha preferito rimettere la questione al Parlamento.  Ed in questa sede la vecchia ostilita’ allo strumento di risoluzione delle crisi finanziarie europee e’ venuta fuori.   Sia FDI che la Lega, ed anche il M5S hanno votato contro.  La ratifica del MES e’ stata bocciata.  Grande scandalo da parte del PD e dei partiti europeisti.   Posizione defilata di Forza Italia, da sempre favorevole al MES (si sono astenuti).

Non e’ la fine del mondo.  Del MES si riparlera’ dopo le elezioni europee, che si terranno nella primavera del prossimo anno.

 
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