Diario Infernale

Catarsi costituzionale


Ci avrei giurato.    Il GIP di Taranto ha emesso un’ordinanza che interpreta in modo tassativo le decisioni prese dal Tribunale del Riesame (che peraltro nulla facevano presagire al riguardo, tanto che sia l’azienda che i lavoratori all’inizio avevano tirato un sospiro di sollievo) nel senso di una chiusura immediata delle lavorazioni “a caldo” nell’impianto di Taranto. Col che si riafferma l’assoluta unicita’ del “caso Italia” nell’ambito dei paesi industrializzati, cioe’ di un paese che si ritrova fra i primi posti al mondo “nonostante” le sue istituzioni siano quelle di un paese dell’est-europeo dell’epoca sovietica.    Ovvio che se si continua cosi’ il degrado sara’ continuo ed inevitabile.     Sono convinto che all’Italia oggi debba essere applicata una svolta “epocale” del tipo di quella della Francia con l’avvento della Quinta Repubblica.   Nel caso francese il cancro che provoco’ la cura radicale fu la crisi algerina, da noi il cancro e’ la totale inadeguatezza delle istituzioni a tutti i livelli, comuni – province – regioni – stato centrale, con le deleghe provocate dall’ultima riforma, non razionalizzata, del titolo quinto della Costituzione. Va dato merito alla destra di aver capito la necessita’ della cura, e demerito alla sinistra di aver sfruttato le paure della popolazione per mantenere il potere alla casta.   Cosi’ venne abrogata per referendum la Riforma Costituzionale del 2005 che avrebbe potuto in parte riparare al problema.   Ma quella riforma non e’ ormai piu’ sufficiente.   Il centro-destra adesso propone una nuova Riforma in senso semi-presidenziale, una buona via per risolvere il caso. Purtroppo in questo scorcio di legislatura la possibilita’ di applicare una simile riforma e’ pari a zero, e quindi ci sono forti sospetti che la proposta sia stata fatta solo in via tattica, per ottimizzare una campagna elettorale in difficolta’. Invece la cura e’ assolutamente necessaria, pena la perdita del malato (l’Italia).   Spero che sempre piu’ persone prendano atto della realta’, e che la smettiamo di trastullarci in dibattiti senza senso, tipo destra – sinistra, oppure sui cattolici in politica, oppure sui diritti civile dei gay.   E’ ora di finirla con le castronerie, ed e’ ora di occuparci di cose serie, e cioe’ di salvare questo paese dal declino. Giannino ha fatto sua la causa, ed ha proposto dieci tematiche per fermare il declino, ma oltre a queste pur necessarie riforme occorre a mio avviso una catarsi costituzionale per dare un futuro al paese, ed occorre anche un forte leader che se ne faccia carico.   La Francia ha avuto un De Gaulle, e noi chi abbiamo?