Diario Infernale

Urge soluzione


Ieri alle cinque del pomeriggio Bersani e’ apparso in TV, che trasmetteva la sua conferenza stampa sull’esito delle elezioni.   “Siamo arrivati primi ma non abbiamo vinto” – sono state le sue prime parole. Mai una definizione fu piu’ azzeccata (e poi ripresa da Crozza nella sua gag del martedi’ sera).    Infatti il PD e’ riuscito a trasformare una partita politica gia’ vinta in una irrimediabile debacle.   Crozza l’aveva gia’ previsto un mese prima, quando sempre a Ballaro’ aveva apostrofato una delle cariatidi piu’ importanti del PD, la Finocchiaro, con la battuta al veleno: “Finocchiaro, sia dia da fare, avete un mese per perdere le elezioni!”.  Ce l’hanno messa tutta e ci sono riusciti in pieno. Adesso pero’, tolta la succulenta sensazione che mi da’ il risultato del PD, mi rimane l’amaro in bocca dopo la constatazione che una miriade (qualche milione) di elettori di destra hanno dato la propria preferenza a Beppe Grillo.   Io non mi dimentico che qualche anno fa, nemmeno tanti, quando il M5S era ancora bambino, il comico genovese aveva tentato di “farsi adottare” dal PD.   Il che dimostra la sua natura “primaria” che e’ inequivocabilmente di sinistra, checche’ ne dicano i griliini. Come fa un elettore di destra a dare quindi la sua preferenza a quella parte?  E’ questo il busillis su cui occorre interrogarsi, anche per trovare un logico rimedio e riportare all’ovile la pecorella smarrita.   Se non ci fossero gli elettori di destra, il M5S sarebbe sempre un rispettabile blocco, avendo fagocitato a milioni gli elettori di sinistra delusi, ma non sarebbe sicuramente quello che e’ ora, e cioe’ il primo partito alla Camera, con oltre il 25% dei voti. Si e’ verificato con Grillo quello che si sarebbe (probabilmente) verificato con Renzi, e se il PD non fosse quello che e’, e cioe’ un partito ancora occupato dai vecchi ex-comunisti: in pratica una calamita per i delusi del centro-destra.   Solo che Renzi aveva espresso un programma e delle idee effettivamente in buona parte condivisibili da un elettore di destra, mentre Grillo ha un programma che e’ un misto di ecologismo di sinistra radicale, di antieuropeismo, di anti finanza, di assistenzialismo di stato (il reddito di cittadinanza) che proprio non ha niente a che fare con le prospettive e le aspettative di un “normale” elettore di centro-destra. E allora che fare?   Sinceramente non saprei dirlo.    Il Cav ha operato una rivitalizzazione che pero’ non e’ stata sufficiente.   Il centro-destra adesso assomiglia  a lui: un anziano signore ancora arzillo ma visibilmente attempato, privo dello spirito di novita’ che aveva una quindicina di anni addietro.  Puo’ ancora piacere ma ha respiro corto, non ha futuro.    Urge soluzione, urge un nuovo leader, urgono idee, il declino (che il povero Giannino aveva sperato di attenuare o addirittura invertire con un movimento liberal-utopistico) incombe.   Il mondo ci guarda, l’esperimento italiano di una democrazia in travaglio puo’ provocare sconquassi, e di sicuro succedera’ qualcosa di spiacevole, se le idee confuse di Grillo e la sua visione palingenetica di un mondo rovesciato porteranno a mosse sconclusionate e irrimediabilmente dannose.   Dopo non ci sara’ forse piu’ il tempo per riparare.