Diario Infernale

Dio salvi il Presidente!


Ci siamo sorbiti una settimana di lunghissime diatribe televisive sulle ultime elezioni presidenziali, che si sono risolte in una semi debacle del Cav con l’affermazione di Sergio Mattarella, un catto-comunista imposto da Renzi in dispregio a Berlusconi, anzi proprio per il suo veto contrario.   Cosi’ l’astuto fiorentino ha ottenuto di portare dalla sua parte quei voti anti-Cav tipici della sinistra piu’ becera, quella che ha fatto della battaglia contro l’uomo di Arcore la ragione principale della sua vita (e della sua lotta politica).Il Cav aveva invece scelto Giuliano Amato, non proprio veramente “amato” da nessuno (nemmeno a destra).   Salvini aveva infatti giurato che non avrebbe mai votato per Amato, ed ha dirottato i suoi circa 50 voti verso Feltri, giornalista prestigioso e fondatore di “Libero”.La linea del Cav e’ stata oscillante.   All’inizio, prima delle votazioni, non riuscendo ad imporre Amato a Renzi, aveva optato per un candidato di bandiera, quell’Antonio Martino tra i fondatori di Forza Italia, e campione dell’Italia liberale (o di quel poco che ne e’ rimasto).   Poi pero’ ha cambiato idea ed ha spinto i suoi 150 elettori a votare scheda bianca, sperando in un cambiamento di idea di Renzi.Inutile dire che alla fine la strategia si e’ rivelata fallimentare.   Sarebbe stato meglio decidere subito di appoggiare Mattarella, mettendo in difficolta’ Renzi con la sua sponda di sinistra, e facendo passare Mattarella per un candidato “del Nazareno” (cosi’ si chiama il patto messo in opera da Renzi e Berlusconi sul piano delle riforme elettorali e costituzionali). Mattarella e’ abbastanza noto per disistimare Forza Italia (che aveva definito un “incubo” quando aveva chiesto di entrare nel PPE europeo).    Il tizio e’ colui che si e’ dimesso (insieme ad altri) da ministro del governo Andreotti quando e’ passata la famosa legge Mammi’ sulle concessioni televisive (nel lontano 1991).  In altre occasioni si e’ espresso in modo negativo verso la destra, specialmente verso Forza Italia e Lega.   Poi improvvisamente (nel 2008) era sparito dagli schermi (forse in previsione e per prepararsi alla sua prossima elezione a Presidente).  Dobbiamo dire che aveva visto giusto.   Al resto ha pensato Renzi.