Diario Infernale

Un Drago brunetto, ma anche grillino


       Diciamocelo chiaro.   La riuscita del tentativo di Draghi e’ indice della riuscita del tentativo di Renzi di eliminare Conte, ed anche della crisi dei maggiori partiti, che sono stati costretti, per la quasi totalita’, a sconfessare se stessi per riunirsi tutti assieme nella maggioranza nuova che sostiene l’ex presidente della BCE.   A pensar bene gli unici partiti che non sono stati granche’ toccati dalla rivoluzione Draghi sono appunto Italia Viva di Renzi e Forza Italia di Berlusconi, che avevano fin da prima spinto per un cosiddetto “Governo del Presidente” o “Governo dei Migliori”.            Adesso forse Conte potra’ costituire un trait d’union tra PD e 5stelle, che pero’ si sono fortemente spaccati nella votazione su Rousseau che doveva dare o negare l’assenso all’appoggio da dare a Draghi.    Da definire anche il futuro ruolo di Conte tra i 5stelle, mentre nel frattempo Di Battista lascia il MoVimento per appartarsi in un angolo in attesa dei futuri sviluppi.            I 5stelle diventano quindi molto piu’ verdi e molto meno movimentisti e anti-europeisti, svolta per altro gia’ definita nel 2019 con il voto sulla Ursula von der Leyen.   Nel contempo la Lega diventa piu’ europeista e meno sovranista, e si adegua alla pioggia di euro che stanno per arrivare da Bruxelles.            I partiti maggiori sono insieme nella maggioranza, che vede fuori di essa solo il partito della Meloni, che continua nella sua linea di coerenza patriottica anti-sinistra immigrazionista.            Non vedo grosse difficolta’ nell’immediato, il percorso del nuovo Governo sara’ abbastanza facile nei primi mesi.  Dovra’ solo occuparsi di organizzare in modo piu’ efficiente il piano delle vaccinazioni e di stilare alla meglio il Recovery Plan da rassegnare all’Europa entro il 15 aprile.   Dopo di che comincera’ la campagna elettorale per le amministrative di giugno e in quel frangente inizieranno i primi mal di pancia.            Infatti i partiti che sono allegramente insieme al Governo nazionale si scontreranno in periferia.   Mentre e’ sicura l’alleanza di centro-destra, sarei piu’ possibilista sulla coalizione PD-5stelle.    Se si verificasse, allora anche la sinistra diventerebbe competitiva e potrebbe rinnovare le sue sindacature.  Si votera’ in 1289 comuni, fra cui 20 capoluoghi di provincia.  I nodi nevralgici sono Torino e Roma, dove ci sono i 5stelle, nonche’ Milano e Napoli, in mano alla sinistra.   Riusciranno a mettersi d’accordo?Ecco i nomi dei componenti del nuovo esecutivo. Luciana Lamorgese - Interni; Marta Cartabia - Giustizia; Daniele Franco - Economia; Luigi Di Maio - Esteri; Giancarlo Giorgetti - Sviluppo economico; Stefano Patuanelli - Agricoltura; Roberto Cingolani - Transizione ecologica; Federico D'Incà - Rapporti con il Parlamento; Vittorio Colao - Innovazione tecnologica; Roberto Speranza - Salute; Andrea Orlando - Lavoro; Patrizio Bianchi - Istruzione; Enrico Giovannini - Infrastrutture; Dario Franceschini - Cultura; Renato Brunetta - Pubblica amministrazione; Maria Stella Gelmini - Affari regionali; Mara Carfagna - Sud; Elena Bonetti - Pari opportunità; Erika Stefani - Disabilità; Fabiana Dadone - Politiche giovanili; Massimo Garavaglia - Turismo: Lorenzo Guerini - Difesa; Cristina Messa - Università.