Diario Infernale

Riuscira Draghi a salvarci una seconda volta?


Sono ormai 4 mesi che abbiamo Draghi a capo del Governo, e si puo’ tranquillamente dire: per fortuna!    Anche se all’inizio conservavo un certo scetticismo, soprattutto per la conferma del Ministro della Salute, il pessimo Speranza, debbo riconoscere che via via che passavano i giorni il mio timore che non ci fosse il cambio di passo auspicato e’ andato scemando.            Oggi il Premier si e’ presentato in Parlamento ed ha annunciato la piena approvazione da parte UE del famoso cosiddetto PNRR (Piano Nazionale Resilienza e Ripresa), che dovra’ sfruttare le risorse ingenti messe a disposizione da tutta l’Europa all’Italia per la sua rinascita economica.   Il nostro paese e’ stato negli ultimi 14 anni un fanalino di coda dell’Unione, avendo registrato un calo di PIL anziche’ un aumento, a partire dall’inizio della terribile crisi finanziaria che aveva messo in ginocchio un po’ tutti.   Gli altri si sono ripresi, noi no.            Nel 2011 c’era stata la famosa crisi dei debiti sovrani, che aveva colpito particolarmente l’Italia.   Forse dietro c’era la nostra non perfetta collaborazione/allineamento con i diktat provenienti dalla Commissione, soprattutto anche per il fatto che non ci sembrava giusto contribuire al salvataggio della Grecia anche se a beneficiarne sarebbero state principalmente le banche francesi e tedesche.            E poi la nostra politica nei confronti della Libia aveva cozzato con le ambizioni anglo-francesi, che erano prontamente saltate sul cavallo di troia delle rivoluzioni arabe per approfittare di inserirsi nello sfruttamento delle risorse petrolifere libiche.            Insomma, l’Italia aveva sofferto di una sovranita’ limitata, aveva dovuto affidarsi ad un podesta’ voluto dai poteri forti (Monti), ed aveva perso la spinta propulsiva sull’onda dell’austerity.  Il nostro PIL era finito alle ortiche, gli investimenti azzerati, il patrimonio immobiliare decurtato da una crisi senza precedenti, le tasse aumentate a dismisura.  Un disastro.  E per giunta la sinistra aveva approfittato dell’occasione per mettere le mani sul potere pur non avendone titolo.            Dopo di cio’, la rabbia degli italiani si era sfogata mettendo il paese nelle mani dei 5stelle, e quindi cadendo dalla padella nella brace.               Adesso c’e’ Draghi.   Lui non e’ un esecutore testamentario, come Monti.   E’ un manager molto abile, che ci ha salvato all’epoca dello spread, che ispira autorevolezza in tutto il mondo, specialmente in Europa.   Quanto resistera’ in sella?   Difficile dirlo.  Finche’ c’e’ lui, le cose andranno discretamente, come abbiamo avuto gia’ modo di constatare.   Ma fra due o tre mesi ci sono le elezioni amministrative, e le forze politiche che sostengono Draghi sono fortemente antitetiche fra di loro.            A me sembra che lui stia diventando piu’ una bandiera di destra che delle sinistre.  I 5stelle saranno sempre piu’ in difficolta’ a sostenerlo, specie se perderanno le elezioni, come mi auguro.  C’e’ il rischio concreto che le riforme annunciate, ma solo sulla carta, che ci hanno fatto avere una ottima pagella in Europa, si arenino in qualche secca, specie quella della giustizia (su cui la Lega ha gia’ impostato una campagna molto combattiva, promuovendo 6 referendum).            Il futuro e’ incerto, se ne riparlera’ dopo l’estate.