Diario Infernale

MES di fine anno


Il 2023 si chiude in bellezza, direi.    Cioe’, in parole povere, sta andando tutto a ramengo.  Le due guerre iniziate una nel 2022 (Ucraina) ed una a ottobre scorso (Gaza) stanno continuando imperterrite a macinare vite umane.   Fino ad oggi non sono state individuate soluzioni adeguate per porre fine alle ostilita’ e permettere alle persone di vivere una vita meno infelice.Fortunatamente, peraltro, le onde d’urto generate dalle guerre si sono per cosi’ dire stabilizzate e quindi la popolazione dei paesi non interessati direttamente dalla guerra sta risentendo sempre meno degli effetti negativi indotti.   L’inflazione si e’ ridotta in modo drastico.   Dal 10% di un anno fa si e’ ormai vicino al 2%, fatto che induce a considerare in modo positivo la manovra dei tassi d’interesse messa in atto dalle BCE a partire da inizio 2022.Pero’ c’e’ un altro problema: i tassi d’interesse cosi’ alti potrebbero provocare scompensi ai paesi che hanno un forte debito pubblico (come l’Italia).   A tale scopo erano in corso trattative negli ultimi mesi per scongiurare crisi finanziarie dovute al ripristino del cosiddetto “Patto di Stabilita’” che era stato sospeso per la pandemia.   Durante quest’ultima la BCE aveva provveduto a sostenere i tassi d’interesse dei paesi fragili, costretti a fare ulteriore debito per sostenere le loro economie stressate dalle chiusure.I vincoli imposti dal Patto erano saltati per il periodo 2020-2023, con l’accordo di tutti i paesi facenti parte dell’euro.     L’Italia era salita a deficit stratosferici, il 9% nel 2020, e l’8% nel 2021, ben oltre il limite massimo imposto dal Patto (3%).    Ma nel 2024 bisognava ritornare nei binari del Patto, e per questo erano in corso discussioni da mesi e mesi.   Altro argomento collegato: l’approvazione del MES, o meglio la ratifica parlamentare delle modifiche al vecchio MES, che includono le tutele delle banche, a suo tempo firmato dal Governo Conte II (quello con il PD).L’Italia chiedeva flessibilita’, cioe’ la possibilita’ di escludere dai vincoli del Patto le spese per investimenti, rendendo il Patto meno rigido, anche in termini di rientro dal debito (che in base alle regole del Patto dovrebbe essere del 60%, mentre il nostro viaggia intorno al 140%).   Alla fine della fiera un’intesa dell’ultimo minuto fra Francia e Germania ci e’ stata praticamente imposta obtorto collo.   Prendere o lasciare.   Il Governo ha deciso di aderire, piu’ che altro seguendo la strategia di “collaborazione” messa in atto dalla Meloni nei confronti dell’Europa e dei principali leader europei.Riguardo al MES invece la nostra Giorgia ha preferito rimettere la questione al Parlamento.  Ed in questa sede la vecchia ostilita’ allo strumento di risoluzione delle crisi finanziarie europee e’ venuta fuori.   Sia FDI che la Lega, ed anche il M5S hanno votato contro.  La ratifica del MES e’ stata bocciata.  Grande scandalo da parte del PD e dei partiti europeisti.   Posizione defilata di Forza Italia, da sempre favorevole al MES (si sono astenuti).Non e’ la fine del mondo.  Del MES si riparlera’ dopo le elezioni europee, che si terranno nella primavera del prossimo anno.