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ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« La Terza RepubblicaFinale tragicomico »

Strategie nel futuro

Post n°95 pubblicato il 11 Marzo 2018 da infernox

Stamattina, mentre sentivo Prima Pagina, il giornalista Antonio Polito ha accennato alla presenza in Europa di Steve Bannon, ex consigliere alla sicurezza nazionale di Trump, ed alle sue idee relative alle recenti elezioni italiane.

            In pratica e’ in corso una rivoluzione populista, di cui Trump e’ l’esponente piu’ prestigioso (ma anche Berlusconi viene annoverato fra i populisti ante-litteram) che portera’ ad una dissoluzione dei vecchi partiti e probabilmente, in Europa, anche alla dissoluzione dell’area euro.

            Il problema piu’ grave e’ quello, secondo Bannon, dell’immigrazione incontrollata.  In Italia sono sbarcati circa 600.000 clandestini in tre anni, senza contare quelli che entrano con regolare visto, che a mio parere non sono pochi.   Tutta gente che rimane sul suolo patrio a far concorrenza nel mercato del lavoro agli italiani, quando non si dedica ad attivita’ piu’ pericolose, come rubare o spacciare droga.

            In questo contesto si inquadra la denatalita’ crescente, con 473.000 nuovi nati (dati 2016) di cui circa 100.000 di genitori non italiani (immigrati di meno recente immigrazione).   E’ in corso una sostituzione etnica, che procede in tempi lunghi, ma inesorabili.   Nel contempo, si registra una diminuzione del tenore di vita medio, e una crescente poverta’ assoluta e relativa.

            Le famiglie in poverta’ assoluta, cioe’ con reddito inferiore alle soglie standard, che cifrano circa 1000 euro al mese per due persone, sono 1.619.000, cioe’ circa il 13% del totale.  Il dato e’ in crescita costante dall’anno della grande crisi economico-finanziaria, cioe’ dal 2008.

            Questi fenomeni sono presenti in tutti i paesi d’Europa, ed hanno dato origine a varie crisi politiche, che si sono tradotte in un aumento dei movimenti populisti, che inquadrano fra i loro obiettivi il controllo dell’immigrazione e una protezione sociale piu’ efficace delle classi piu’ deboli.   

            In Italia siamo in un contesto di incipiente default pubblico, e quindi i soldi necessari alle politiche di welfare non possono che venire dai patrimoni, perche’ i redditi sono gia’ over-tassati.  Da questo punto di vista, le politiche propugnate dalla Lega hanno meno probabilita’ di venire attuate che quelle dei 5stelle.   La Lega spinge per una detassazione dei redditi, che creerebbe buchi non indifferenti nei bilanci pubblici.  I 5stelle invece potrebbero prelevare dai patrimoni il denaro necessario per garantire il loro famoso reddito di cittadinanza. 

            Le conquiste tecnologiche permetterebbero la sopravvivenza del relativo benessere acquisito negli ultimi 60 anni, in quanto la produzione dei beni essenziali avverrebbe ad un costo sempre piu’ basso, cosi’ da permettere anche alle famiglie piu’ povere di poter accedere ad essi.   Verrebbe cosi’ a crearsi, diciamo fra 20-30 anni, una classe numerosa di famiglie in parte sussidiate dallo Stato in parte occupate con stipendi bassi, che comunque sosterrebbe il mercato dei beni, prodotti in fabbriche sempre piu’ automatizzate e prive di manodopera.   I lavori che rimarrebbero agli umani sarebbero composti per una larga percentuale di mansioni dequalificate (tipo badanti, infermieri, camerieri, autotrasportatori etc) e per una piccola parte di mansioni altamente qualificate, con stipendi relativamente alti, di tipo progettuale (ingegneri software, progettisti di videogiochi, esperti di marketing etc).  Le professioni classiche (avvocati, commercialisti, dottori etc) vedrebbero ridursi le tariffe in modo sostanziale, permettendo lo sviluppo del web di accedere alle prestazioni in modo piu’ concorrenziale.

            La caduta dei redditi sarebbe cosi’ una caduta “soft” in modo da conservare l’esistenza del capitalismo globale, appannaggio di pochissimi super-ricchi (ma anche super-filantropi), che sarebbero a capo di enormi multinazionali con tentacoli a livello mondiale.    In questo quadro si potrebbero immaginare le implicazioni geopolitiche, che riguardano le sfere di influenza strategiche dei grossi conglomerati, tipo la Cina, gli Usa, l’India, la Russia.   Sono convinto che l’Europa non possa che giocare un ruolo marginale.

            Nel quadro europeo si arriverebbe ad una dissoluzione dell’euro, ma sempre “soft” (come detto sopra), per non creare stravolgimenti e strappi.   Una possibile soluzione sarebbe l’uscita unilaterale della Germania e paesi satelliti, e la conservazione di un “euro-debole” per gli altri paesi, dove la presenza dei paesi meridionali sarebbe preponderante.

 
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