Creato da tizianaweb il 07/08/2005
Pensieri e poesie sull'amore e dintorni
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Ippocrate di Coo o Kos è stato un medico e geografo greco vissuto circa 400 anni prima di Cristo. Egli ha messo al primo posto della sua etica professionale, ovvero nel famoso "Giuramento", ancora professato dai medici odierni, il principio "non nuocere".
Credo che questo principio valga per tutti i rapporti umani e anche nei confronti di tutti gli esseri viventi e del nostro pianeta: prima di pensare a fare bene, a far del bene, è categorico porsi in uno stato di potenziale impossibilità a nuocere in nessun modo, in nessuna forma.
Ciò vale anche e soprattutto nei confronti di se stessi.
Credo che una persona veramente adulta sia in grado di "badare a se stessa" proprio riuscendo a far sì che nessuno, né se stesso, né altri, possano essere portatori di danno, anche involontariamente.
Ai bambini, forse viene detto con troppa poca incisività, quanto sia importante, prima di pensare ad "essere buoni", a tener lontano il danno, ad essere assertivi nel creare prima col pensiero e poi con le azioni, situazioni di positività per se stessi e per gli altri.
la bontà e il far del bene sono passi successivi e già più maturi.
Purtroppo, di esseri adulti, ce ne sono pochi...
Lo dimostra la storia dell'umanità, fatta di eventi disastrosi e catastrofici, provocati per lo più dall'incapacità di popoli interi a "proteggersi", non solo dagli eventi naturali, ma soprattutto dai propri simili e da se stessi.
Se le azioni di ogni singola persona fossero governate da questo principio di non nuocersi e di non nuocere, tale principio universale salverebbe il mondo.
Ma non solo l'amore universale, vista in questa ottica "responsabile", dovrebbe rispondere a questo principio, ma ogni altro tipo d'amore.
Per essere in grado di non nuocere, bisogna essere "coscienti" e "conoscenti".
Dove c'è l'ignoranza, uccide sempre, e dove c'è essa, non c'è amore.
Anche per tali motivi, non credo minimamente all'irrazionalità dell'amore tra uomo e donna.
Il vero amore, profondo e passionale, sa sempre il perché della sua esistenza.
Secondo me, l'amore vero, quello che accompagna lungamente un uomo e una donna per tutto il corso della loro esistenza, non è cieco, anzi ha vista lunga e acuta ed è fatto di continua e rinnovata conoscenza, ri-conoscenza, responsabilità e co-responsabilità.
Questo tipo d'amore, fatto di sostanza ed essenza, è amore felice, ovvero luogo di fecondità, che "crea" altro amore e nuova conoscenza senza fine.
Per questo, in senso completamente lontano da qualsiasi forma di religione, fede e credo e altro Dio correlato, ma pur utilizzando le metafore della religione cristiana, parte del mio substrato culturale, penso, che l'Alfa e l'Omega siano in quel divino interiore che alberga in ogni uomo, "parola" "verità" "percorso", dove l'amore, non è altro che l'assenza del male, l'assenza dell'ignoranza e l'assenza della morte.
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La poesia raccoglie la bellezza e la profondità del vero.
Forse è il modo più autentico per giungere alla verità delle cose.
Donare poesia, sorrisi o più semplicemente il proprio modo libero e sincero di essere, è far risplendere una stella in più nel firmamento di un universo che può vincere la morte solo attraverso l'amore.
Amore inteso come conoscenza, ovvero "sapienza" e principio di responsabilità: il "peso" necessario delle ali della felicità.
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Momenti di vacanza
per mare in sole.
Dolci momenti di pigrizia
tra un fare rallentato
e corse alla sete sazia
di pagine belle da leggere
e scrivere con coraggio
e calma saggezza
da sorriso grande.
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Dolce la sera,
lento sonno dei colori,
tra lunghe lenzuola d’ombra
e cuscini di cielo stinti di blu e rossi.
Nero – blu le montagne,
ritaglio di rughe d’ere
tra vite verdi e brevi
accarezzate da sospiri,
respiri e nascoste grida
di fame e languor d’amore
e gioia immaginata quanto sperata,
lontana come l’orizzonte
e pur presente e vera
come brezza sul mare
che abbraccia una solitaria vela.
Variante per l’ultimo verso:
tu vento, e io vela.
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Tienimi con te,
nel tuo respiro,
stringimi forte
immergendomi nel battito del cuore.
Avvolgimi nei tuoi pensieri
fino a perdere i confini
di te e di me.
Vola e sprofonda
e spicca nuovamente in alto
ed è cielo e terra e mare
nei tuoi occhi, nei tuoi sorrisi,
sulle tue mani,
nella luce e nel buio
e nel silenzio immenso
e nei suoni senza nome,
rime d’amore.
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Anni e sospiri
mondo senza un colore primario
e senza un’ombra
respiro affannoso
riposo senza fresco cuscino
senza un pozzo d’acqua
senza una carezza
senza un sorriso
e la forza di una mano
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Dei prati i fiori,
del cielo le nuvole
a giocare con profumi e colori,
forme e dei sogni i sapori.
Dal piccolo all’immenso,
dal breve uguale
all’eterno variare.
Ombre sul bianco,
luce sui colori,
in alto senza misura
a terra nella mano,
un punto e più di un cerchio,
tra due indici puntati
ma non c’è padre,
non è vero.
C’è solo una madre
azzurra e sperduta:
uno strano zero
che lotta contro il nulla.
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Questo filmato lo trovo estremamente divertente e tenero, pertanto ho deciso di inserirlo nel mio blog
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Tutti conoscono la celebre frase di Cartesio "Penso dunque sono" (Principia philosophiae 1, 7 e 10) con cui il filosofo esprime il fatto che l'uomo ha la certezza di esistere nel momento in cui si percepisce come essere pensante.
Quindi, aggiungo, nel momento in cui il proprio pensiero si manifesta ad altri, questo "è" per gli altri e quindi "si è" per chi ascolta o legge le nostre parole.
Essere a se stessi e per gli altri in uno scambio di essere e dire, dire ed essere (e nel dire c'è l'essere e nell'essere c'è il dire), c'è la crescita e l'evoluzione del "sono" da prima persona singolare a terza persona plurale per un ritorno alla prima ampliato, che va poi nuovamente alla terza per una coniugazione continua dell'essere e della conoscenza.
E non c'è autentica conoscenza senza amore e amore senza conoscenza, pertanto nella parola c'è l'essenza dell'amore e della conoscenza.
Se nel nostro dire, in quanto manifestazione del nostro pensiero, c'è il nostro essere, quando le parole esprimono poco o nulla e sono vuote, molto probabilmente è vuoto il nostro essere... molto vicino al nulla.
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E' bello dialogare nel rispetto e nell'equilibrio del dire tra contrappunti di silenzi luoghi di riflessione.
Il dialogo è uno dei nidi della felicità che accomoda i sorrisi della condivisione tra abbracci d'aiuto e sostegno.
E' uno dei motori dell'entusiasmo e del fare, oltre che del migliorare l'essere.
Diamo valore alla parola per la ricchezza che dona, non sciupiamola né sprechiamola.
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Ho sempre confuso autunno e primavera, quando ad occhi chiusi respiravo l'azzurro del cielo e ingoiavo il bianco delle nuvole come dolce zucchero a velo.
Ho sempre atteso l'estate e l'inverno come le stagioni del giallo e del rosso per addormentarmi sotto la calda luce alta e muta o rosolarmi al crepitare di una fiamma bassa nella penombra di una stanza senza confini.
In tutte le stagioni tra pigrizia e slanci del fare, ho scoperto il sorriso che viene dalla pazienza e dalla forza che scopre colori e dimensioni di un quadro naif.
Mi affaccio sulla saggezza, non sfuggo più al silenzio e alla mancanza.
Non rifiuto la fatica che si trasforma in un sapore di liberi respiri e così attraverso viali sinuosi, dove l'ombra di alberi maestosi mi dà refrigerio e la brezza mi conduce verso scorci di bellezza e di tranquilla serenità.
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Parole e pensieri,
silenzi e scarabocchi,
mentre inizia la primavera
e il mondo si ricorda della poesia,
casa della memoria,
abbraccio creativo,
dove intreccio colori e idee per il mio fare,
per il mio essere che impara e scorre,
e guardo con lunghi passi,
che vanno avanti e indietro,
sul prima, sul dopo e sull'adesso,
raccogliendo intorno all'abbraccio della mia mano,
un momento accogliente,
completo, dolcemente mio,
pieno e pago,
senza nessun vuoto,
in un respiro disteso e sazio
di un ruscello che scorre,
e l'anima luccica come la sua acqua
che non nasconde nulla
e accarezza muschi, pietre,
tutto, in mostra al cielo.
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Consiglio la lettura di un romanzo conosciuto da tutti e letto da pochi:
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
La bellezza di questo romanzo, così lontano da noi per tanti aspetti, ha delle fondamentali cose da dire a noi uomini del 2000 come l'importanza di:
- essere buoni in ogni occasione e situazione;
- compiere sempre il proprio dovere;
- essere generosi e nella generosità trovare elementi di forza per divenire migliori;
- essere capaci di non perdere mai la speranza, perché in essa c'è l'entusiasmo necessario per cambiare in meglio il nostro destino;
- essere in grado di non perdere mai il sorriso e di guardare i giorni sempre con una vena d'umorismo per affrontare la vita e le difficoltà nel migliore dei modi;
- dare sempre valore alla vita che è sempre degna di essere vissuta;
- non perdere mai la capacità di incuriosirsi e di imparare cose nuove;
- trarre validi insegnamenti anche e forse soprattutto dagli errori che contribuiscono a farci crescere e a fortificarci.
E' un capolavoro della nostra storia, della nostra cultura.
E' bello immergersi in quelle pagine dove i buoni sentimenti ingenui ma forti vincono e il lieto fine abbraccia una delle più belle storie d'amore della letteratura di ogni tempo.
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Il sorriso, sempre, nonostante tutto...
E io sorriso...
Sorrido perché ho coraggio e perché so affrontare il dolore e il brutto
sorrido nonostante il buco al cuore
nonostante la giovinezza che passa
sorrido nonostante la solitudine intellettuale e sentimentale
sorrido e partecipo alla bellezza della vita
sorrido anche a chi mi abbandona perché faccio paura per il mio "troppo"
sorrido a chi non mi ri-conosce
sorrido a chi cerca di tradirmi o usarmi
e sorrido anche se non ho nessuno
sorrido perché so di essere pura
sorrido nella consapevolezza di avere solo i libri per compagni
e perché sono solo loro a salvarmi sempre la vita
sorrido per la poesia che leggo nelle cose
sorrido a chi non mi ama
e sorrido a chi non amo
sorrido alle persone piccine
a quelle meschine
a quelle ignoranti di sé o/e delle cose
sorrido alle persone belle
e a quelle che non conosco
a quelle che non capisco
e a quelle che ammiro
a quelle vicine e lontane nel tempo o nello spazio
sorrido perché so amare la vita
sorrido sempre, nonostante tutto...
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E' importante saper dire addio.
Non trattenere quello che il vento ci strappa dalle mani.
Non soffermare il pensiero su ciò che la vita ci porta via.
Non considerare grandi tesori le cose che si ossidano e prendono subito la muffa
e guardare con gioia il cielo e la natura tutta
e imparare da essi il loro modo di rinnovarsi pur restando uguali,
proponendo in quello che è del giorno e della notte,
tra imprevisti e consuetudini,
la bellezza grandiosa dell'esistenza,
che chiede di essere vissuta con l'intensità di chi sa ascoltare e imparare
e crescere e rinnovarsi senza tradire la propria natura.
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Ho letto da qualche parte che la giovinezza è una "qualità" e che chi la possiede autenticamente non la perde mai; ho letto anche che il cuore di chi ama o di chi è sempre predisposto con semplicità e fiducia all'amore è sempre giovane.
Se tutto ciò è vero, io sono giovanissima e spero che tutti, al di là dell'età anagrafica, siano giovani in questo modo.
AUGURI
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Quando verrà per me
il tempo del felice amore?
Quando il mio cuore potrà gioire
perché avrà trovato la sua casa
e il mio corpo braccia sincere e oneste
in cui dolcemente dormire?
Quando uno sguardo
toccherà la mia anima
per donarmi l'immensità del proprio bene?
Quando il mio cuore vuoto e dolente
si sazierà battendo per un "lui"
finalmente innamorato di me?
Quando... ?
Vivo amando la vita e il mondo
con questo vuoto
con cui forse morirò,
desiderio in appagato
del mio sorriso triste.
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Come molte persone, sono alla ricerca dell'anima gemella: nel mio caso di un essere di genere maschile che completi la mia femminilità con la sua presenza, tra comprensione e condivisione, cure e attenzioni, parola e sentimento, pensiero e corpo, anima e cultura, tra differenze compatibili, elementi indispensabili per l'arricchimento reciproco e somiglianze, in grado di veicolare la gioia di stare insieme nel rispetto e nell'amore.
La cosa non è affatto facile, perché l'amore è cosa rara, tanto che alcuni non credono che l'amore vero e duraturo tra un uomo e una donna possa esistere, affermando che esso è solo un'illusione.
Molti di quelli che lo hanno incontrato lo hanno visto svanire o hanno solo creduto di trovarlo tra riverberi di ciò che era tutt'altro.
E' certo che, come esiste un quoziente intellettivo, esiste un quoziente emozionale: ognuno di noi, quindi, ha determinate capacità, non solo per pensare e imparare, ma anche per amare.
Purtroppo, gli esseri con adeguato quoziente emozionale, coadiuvato da un equivalente quoziente intellettivo, sono veramente pochi. Inoltre, subentrano fattori socio - culturali, ambientali ed estetici che non sempre sono ponti, anzi molto spesso sono ostacoli insormontabili a far sì che tra due persone ci sia "l'incontro".
E cosa dire poi degli ostacoli posti dal cattivo stato di salute mentale?
Non è un'esagerazione: l'equilibrio psichico è purtroppo, come l'amore una cosa rara (chissà, forse le due cose sono legate?!). Molti, pur non avendo una patologia psicotica eclatante, hanno comunque degli atteggiamenti psicologici nevrotici o al limite di essi che determinano una pessima gestione dell'emotività, con pesanti ripercussioni sulle capacità emozionali e sentimentali, che, a loro volta, inducono, anche attraverso abitudini scorrette e mentalità stantie, a contrarre disturbi fisici e/o a condurre esistenze balorde e non mi riferisco solo alle ripercussioni psicosomatiche...
A pensare che la cura per tutto ciò è proprio l'amore con tutto ciò che comporta. Ma per curare una malattia, la prima cosa è avere una giusta diagnosi, pertanto, rendersi conto del male di cui si soffre, per potersi adoperare a fare le cure più appropriate, è basilare.
Curiamoci con tutto ciò che si coniuga con l'amore, diffondendo la cultura dell'amore verso se stessi scevro da egocentrismo ed egoismo esasperato, verso ogni essere vivente e verso tutto ciò che fa parte del nostro mondo (in senso planetario): ci sarà meno sofferenza e meno solitudine.
Solo la nostra stupidità, ci allontana dal paradiso...
Sta ad ognuno di noi rendere questo mondo migliore in ogni senso.
Solo per gli sciocchi afflitti da gravi limiti mentali tutto ciò è utopia.
Il problema più grande è proprio questo: abbondano gli uomini (e le donne) senza qualità.
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Inviato da: e_tobi
il 10/12/2010 alle 12:41
Inviato da: cin0
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