Il lavoro mi ha costretto a rimanere lontano dal mio diario. In questi giorni abbiamo spalato un’infinità di neve dal piazzale, senza contare quella che abbiamo dovuto levare dalla camera distrutta dalla fuga plateale del Demone. Ho pensato a un’infinità di cose da poter scrivere, ma adesso mi sento confuso. Era tutto chiaro nella mia testa, soprattutto per i racconti che ho udito provenienti dalle terre a Sud dove ora sono i miei Amici Eroi. Quello che più mi lascia perplesso però è che non è giunto nessuno da Nord, dalle terre governate degli uomini dell’Impero. Mi sono rifugiato nel retrobottega dopo aver trovato nel vaso posto sullo scaffale a destra un giglio bianco. Il vaso è un dono di Connè Varò non è bucato quindi non ha fondo e non può essere usato per contenere oggetti, però ogni qual volta l’avventuriero è nei guai quel tipo di fiore spunta dal vaso. Mi chiedo principalmente il perché mi abbia fatto quel tipo di dono, forse spera nel mio buon cuore. Cosa si aspetta da me quell’uomo? Ho riletto le pagine scritte nei giorni scorsi. Devo appellarmi alle tre regole, suppongo. Quelle dove i miei occhi vedono, quello che non vedono e usare la mia Conoscenza per filtrare il tutto. In poche parole, riuscire a capire quello che forse ho dato per scontato.Scrivo mentre elaboro le mie idee.Allora il gruppo è giunto alla cittadina di Buona Pietra travestiti da saltimbanchi, il paesello era governato da un folto gruppo di Orchi ben armati, anche se in apparenza lasciavano il nobile come reggente. Usavano le persone per fortificare la cittadina, costruire armi e catturare animali. Poi la ragazzina ha cercato di fermare l’esecuzione di alcuni paesani, rischiando di morire, e li è scoppiato lo scontro. Alla fine gli orchi sono stati scacciati, la Ragazzina è stata protetta dal lupo d’acciaio di Arethwyn e adesso veste una preziosissima armatura, e gli Eroi hanno ricevuto delle cavalcature di rara magnificenza. Cosa manca?Che sciocco, certo! Connè Varò dai racconti che ho ascoltato non appare tra i premiati, a lui nessun dono. Perché? Dovrei lasciare correre, e attendere che nuovi avventori giungano alla Taverna per riportarmi altre storie. Continua a guardare quel giglio bianco. Ho da poco terminato il pranzo, e come amo fare ho mangiato con mia moglie, con lei mi sono confidato e le ho chiesto consiglio. Avrei potuto chiedere alla Vecchia Veggente, il suo potere di prevedere gli eventi futuri non ha eguali. Preferisco invece scegliere al fianco della mia compagna. Sofia è saggia e mi ha fatto notare che adesso che piove molta neve si è sciolta e anche le persone che ospitavamo se ne sono andate in cerca di luoghi più sicuri. Rimanere isolati con Orchi che vagano per la foresta, non sarebbe una buona mossa. Abbiamo deciso, la nostra Famiglia partirà per raggiungere la cittadina di Buona Pietra. I preparativi sono stati piuttosto frettolosi, a breve sarà buio. Come al solito quel caprone di Durwill non è d’accordo nel partire. Ho dovuto raggiungere un compromesso con lui, lascerò che costruisca qualcosa di nuovo, ma non ha voluto dirmi altro. Le spese saranno a mio carico logicamente. Quel nano alcune volte rasenta la follia con le sue strampalate invenzioni. In un certo modo capisco il suo desiderio di rimanere in questo piccolo angolo di tranquillità, e poi…Non siamo rimasti in molti a possedere una vita longeva, oserei dire immortale. Conosco solo due persone oltre a me a possedere tale dono. Non so dire quanti avventurieri siano passati dalla mia Taverna mentre percorrevano la strada in cerca dell’immortalità. Comunque come qualunque cosa di natura Magica, tale fenomeno è legato a regole ferree. Ad esempio un Vampiro può vivere in eterno ma se contravviene alla regola di essere toccato dalla luce del sole, muore anche lui. Il primo che ho conosciuto è stato proprio il mio amico Nano Durwill lui è vincolato a una collana, e all’amore di un’Elfa che in essa vive. Vorrei scrivere di più su di lui, quasi una favola direi, ma non ho molto tempo. Il secondo è Connè Varò anche lui toccato dal nostro stesso dono. Comunque sto ben attento a condividere tale segreto con i vari avventurieri o semplici conoscenti, il troppo chiacchierare uccide. Oramai il sole è scomparso, ho portato la Vecchia Veggente nella stalla e l’ho fatta salire sul carro privo di cavalli, lei mi ha dato il suo anello. I Gemelli sono sistemati in due ceste e dormono tranquillamente sul retro dell’ampio carro. Dovremo correre sperando che non si sveglino. Durwill neppure ha voluto parlarmi prima della partenza, mi ha fatto trovare la collana a forma di farfalla sul bancone della taverna ed io l’ho indossata. Mi dicono di smettere di scrivere, scende adesso mia moglie Sofia con i mantelli, Stella a Luce si sistemano i loro soprabiti sulle spalle, fuori i Lupi d’acciaio rimangono immobili. E’ ora di partire.Dal giorno che il fulmine ha colpito la cittadina di Buona Pietra, sono passati circa dieci giorni. Mentre osservavo la guardia posta alla porta d’ingresso, non riuscivo a trattenere il desiderio di scrivere, avrei voluto con la massima cura riprodurre il suo stupore mentre ci osservava. Abbiamo corso per tutta la notte senza sosta guidati dalla luce delle due fatine eppure aspettavamo tranquillamente accerchiati dal nostro branco. Credo che ci abbiano aperto le porte solo perché negli ultimi tempi la popolazione avesse visto diverse stranezze, o magari per il benestare di uno dei nostri amici Avventurieri. Vorrei descrivere la scena per come l’ho vista io, ma poiché ci hanno fatto accomodare in una tenda in attesa, credo che sarà più interessante scrivere per come la gente continua a raccontarla. Senza contare che, una Guardia piuttosto robusta con il naso aquilino è all’ingresso della Tenda e continua a commentare l’accadimento ai diversi passanti. Per me è irresistibile, devo scrivere quello che racconta.
Capitolo 10° "L'ombra del Demone"
Il lavoro mi ha costretto a rimanere lontano dal mio diario. In questi giorni abbiamo spalato un’infinità di neve dal piazzale, senza contare quella che abbiamo dovuto levare dalla camera distrutta dalla fuga plateale del Demone. Ho pensato a un’infinità di cose da poter scrivere, ma adesso mi sento confuso. Era tutto chiaro nella mia testa, soprattutto per i racconti che ho udito provenienti dalle terre a Sud dove ora sono i miei Amici Eroi. Quello che più mi lascia perplesso però è che non è giunto nessuno da Nord, dalle terre governate degli uomini dell’Impero. Mi sono rifugiato nel retrobottega dopo aver trovato nel vaso posto sullo scaffale a destra un giglio bianco. Il vaso è un dono di Connè Varò non è bucato quindi non ha fondo e non può essere usato per contenere oggetti, però ogni qual volta l’avventuriero è nei guai quel tipo di fiore spunta dal vaso. Mi chiedo principalmente il perché mi abbia fatto quel tipo di dono, forse spera nel mio buon cuore. Cosa si aspetta da me quell’uomo? Ho riletto le pagine scritte nei giorni scorsi. Devo appellarmi alle tre regole, suppongo. Quelle dove i miei occhi vedono, quello che non vedono e usare la mia Conoscenza per filtrare il tutto. In poche parole, riuscire a capire quello che forse ho dato per scontato.Scrivo mentre elaboro le mie idee.Allora il gruppo è giunto alla cittadina di Buona Pietra travestiti da saltimbanchi, il paesello era governato da un folto gruppo di Orchi ben armati, anche se in apparenza lasciavano il nobile come reggente. Usavano le persone per fortificare la cittadina, costruire armi e catturare animali. Poi la ragazzina ha cercato di fermare l’esecuzione di alcuni paesani, rischiando di morire, e li è scoppiato lo scontro. Alla fine gli orchi sono stati scacciati, la Ragazzina è stata protetta dal lupo d’acciaio di Arethwyn e adesso veste una preziosissima armatura, e gli Eroi hanno ricevuto delle cavalcature di rara magnificenza. Cosa manca?Che sciocco, certo! Connè Varò dai racconti che ho ascoltato non appare tra i premiati, a lui nessun dono. Perché? Dovrei lasciare correre, e attendere che nuovi avventori giungano alla Taverna per riportarmi altre storie. Continua a guardare quel giglio bianco. Ho da poco terminato il pranzo, e come amo fare ho mangiato con mia moglie, con lei mi sono confidato e le ho chiesto consiglio. Avrei potuto chiedere alla Vecchia Veggente, il suo potere di prevedere gli eventi futuri non ha eguali. Preferisco invece scegliere al fianco della mia compagna. Sofia è saggia e mi ha fatto notare che adesso che piove molta neve si è sciolta e anche le persone che ospitavamo se ne sono andate in cerca di luoghi più sicuri. Rimanere isolati con Orchi che vagano per la foresta, non sarebbe una buona mossa. Abbiamo deciso, la nostra Famiglia partirà per raggiungere la cittadina di Buona Pietra. I preparativi sono stati piuttosto frettolosi, a breve sarà buio. Come al solito quel caprone di Durwill non è d’accordo nel partire. Ho dovuto raggiungere un compromesso con lui, lascerò che costruisca qualcosa di nuovo, ma non ha voluto dirmi altro. Le spese saranno a mio carico logicamente. Quel nano alcune volte rasenta la follia con le sue strampalate invenzioni. In un certo modo capisco il suo desiderio di rimanere in questo piccolo angolo di tranquillità, e poi…Non siamo rimasti in molti a possedere una vita longeva, oserei dire immortale. Conosco solo due persone oltre a me a possedere tale dono. Non so dire quanti avventurieri siano passati dalla mia Taverna mentre percorrevano la strada in cerca dell’immortalità. Comunque come qualunque cosa di natura Magica, tale fenomeno è legato a regole ferree. Ad esempio un Vampiro può vivere in eterno ma se contravviene alla regola di essere toccato dalla luce del sole, muore anche lui. Il primo che ho conosciuto è stato proprio il mio amico Nano Durwill lui è vincolato a una collana, e all’amore di un’Elfa che in essa vive. Vorrei scrivere di più su di lui, quasi una favola direi, ma non ho molto tempo. Il secondo è Connè Varò anche lui toccato dal nostro stesso dono. Comunque sto ben attento a condividere tale segreto con i vari avventurieri o semplici conoscenti, il troppo chiacchierare uccide. Oramai il sole è scomparso, ho portato la Vecchia Veggente nella stalla e l’ho fatta salire sul carro privo di cavalli, lei mi ha dato il suo anello. I Gemelli sono sistemati in due ceste e dormono tranquillamente sul retro dell’ampio carro. Dovremo correre sperando che non si sveglino. Durwill neppure ha voluto parlarmi prima della partenza, mi ha fatto trovare la collana a forma di farfalla sul bancone della taverna ed io l’ho indossata. Mi dicono di smettere di scrivere, scende adesso mia moglie Sofia con i mantelli, Stella a Luce si sistemano i loro soprabiti sulle spalle, fuori i Lupi d’acciaio rimangono immobili. E’ ora di partire.Dal giorno che il fulmine ha colpito la cittadina di Buona Pietra, sono passati circa dieci giorni. Mentre osservavo la guardia posta alla porta d’ingresso, non riuscivo a trattenere il desiderio di scrivere, avrei voluto con la massima cura riprodurre il suo stupore mentre ci osservava. Abbiamo corso per tutta la notte senza sosta guidati dalla luce delle due fatine eppure aspettavamo tranquillamente accerchiati dal nostro branco. Credo che ci abbiano aperto le porte solo perché negli ultimi tempi la popolazione avesse visto diverse stranezze, o magari per il benestare di uno dei nostri amici Avventurieri. Vorrei descrivere la scena per come l’ho vista io, ma poiché ci hanno fatto accomodare in una tenda in attesa, credo che sarà più interessante scrivere per come la gente continua a raccontarla. Senza contare che, una Guardia piuttosto robusta con il naso aquilino è all’ingresso della Tenda e continua a commentare l’accadimento ai diversi passanti. Per me è irresistibile, devo scrivere quello che racconta.