Il diario dei sogni

Cuore monello


 
Stamane ho sentito bussare al mio petto, toc toc...ho sentito parlare.Oggi il mio cuore mi ha chiesto amore, mi ha guardato e vedendomi distratto mi ha detto..."e io?"Ho fatto finta di non sentire, camminando tra la gente, i pensieri, le parole, il lavoro,   le preoccupazioni..lui niente, ero a prendere un caffè e mi ha toccato al petto di nuovo..".Francesco..dai.."mi sono voltato a guardare una locandina, un gruppo teatrale, flamenco, gli ho detto gentilmente perchè non andasse a uno spettacolo, che ne so', a un cinema, che si distraesse..lui niente, imperterrito, audace..."Francesco dai io e te siamo  un'unica cosa non mi lasciare da solo"...uffa, un altra responsabilità..ok, prendo il telefono chiamo mia figlia, lo vedo, fa' le capriole da sotto la camicia, batte, freme, sorride...sorrido anche io, poi torna serio: "Francesco, troppo facile questo, vai oltre...osa", scorro l'agenda del telefono ma io quei numeri li conosco a memoria,almeno quelli preziosi... le mie dita sono in conflitto con la tastiera, indugio, mi blocco, prendo tempo, il freddo di questi giorni porta la follia sulla pelle senza stagioni,  entro in un negozio di dischi, metto le cuffie, lascio che la musica inondi ogni poro, ogni spazio, saturando tutte le strade tra il cuore e l'anima...Traffic...scusa non c'è la faccio, accontentati di questo, ti prego, non posso andare oltre, non mi far sentir colpevole di ferirti..cuoricino mio, ma cazzo sei pieno di cerotti, cicatrici, respiri con affanno, balbetti.. non mi far aggravare la tua situazione... E' un attimo, non sento più il battito, sbianco, apro la bocca per cercare di respirare più forte...mi apro un altro bottone della camicia, "Ma dove cavolo sei finito, dove sei?".....Boom!!!! Sono qui scemotto...avuto paura EH!!! Andiamo dai, e abbottonati la camicia che mi fai prender freddo...che pazienza che ci vuole con te...