ARCHEOLOGIA NUOVA

Il mappamondo che riporta alla Madonna della Misericordia ...


Il mappamondo che riporta alla Madonna della MisericordiaClaudio Piani è un lecchese di adozione. Nato a Torino nel 1962, da anni vive e lavora a Lecco.Qui ha coltivato la sua vera passione, quella della cartografia rinascimentale. Pur non essendo un accademico, i suoi studi hanno avuto non pochi riconoscimenti  e proprio per questo ha collaborato con la Società di Studi Geografici Italiani e l’Istituto Geografico Militare di Firenze, La Società Storica Valtellinese, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Milano, il Comitato Amerigo Vespucci a Casa Sua. La sua ultima fatica, condivisa con lo studioso Diego Baratono, si intitola "I segreti delle antiche carte geografiche. Simbologie mariane e cartografie per il Nuovo Mondo". Edito da Albatros, il volume guida il lettore attraverso un viaggio affascinante che parte da un mappamondo del 1507; consiste nella raffigurazione geografica redatta a Saint-Dié-des-Vosges, proprio nel 1507, da un noto cartografo, Martin Waldseemüller.< Questa carta –ci dice Piani-è l’elemento geografico più raro e costoso di tutti i tempi e riporta per la prima volta tutte le coste del Nuovo Mondo. Ma quello che abbiamo scoperto e spiegato nel nostro libro, è che il profilo di questa carta richiama senza ombra di dubbio il panneggio del manto della “Madonna della Misericordia” dipinta dal Ghirlandaio nel 1475, a Firenze nella Chiesa di Ognissanti, per la famiglia Vespucci. Fino ad oggi, nessuno ha condotto un simile “esperimento”, dal momento che ad oggi nessuno ha mai pensato reale un rapporto diretto tra le due opere. Invece, secondo la nostra teoria ed in base ai nuovi dati emersi, si può affermare che quasi certamente il Waldseemüller, o chi per esso, conoscesse, e molto bene, l’opera del Ghirlandaio, ma non solo. Si può anche affermare, che il profilo policircolare della carta “mariana” del Waldseemüller sia “inseribile”, all’interno del profilo del manto tracciato dal pittore fiorentino >. Una scoperta questa di Piani e Baratono che illumina i sino ad ora sconosciuti rapporti tra il mondo culturale italiano e quello degli eruditi operanti a Saint-Dié-des-Vosges e che inoltre rimanda alla scoperta dell’America e al suo battesimo come ad un complesso “disvelamento” dalle forti implicazioni cristiane ed in particolare mariane. Ma lo studio di Claudio Piani e Diego Baratono ci riserva un’altra sorpresa. Infatti una copia, in perfetta scala, della carta di Caspar Vopell, che si rifaceva a sua volta quella di Martin Waldseemüller, è stata scoperta nel 2003 in forma di affresco (realizzato tra il 1565 e il 1576) perfettamente conservato sulla volta della “Sala della creazione” all’interno della splendida dimora rinascimentale di palazzo Besta a Teglio. < La carta affrescata di palazzo Besta – sottolinea Piani – costituisce veramente un unicum nell’ambito del panorama delle rarissime carte murali rinascimentali, e un importantissimo elemento storico-geografico, da cui partire per affiancare Teglio, la Valtellina e la Lombardia sia a Saint- Dié-des-Vosges che a Firenze, in un circuito virtuoso di contatti culturali sino ad ora impensabile.G. ColomboDall’inserto "Cultura" del quotidiano, "LA PROVINCIA DI LECCO", di domenica 15 gennaio, 2012