ARCHEOLOGIA NUOVA

"Sfingi 2007"


Per provare l’esistenza di una cavità sotto i miei piedi, esisteva un metodo scientifico insuperabile: lasciar cadere una pietra ed ascoltare. Trovata la pietra per l’esperimento, ho eseguito immediatamente il test. L’emozione è stata indicibile: il secondo punto caposaldo, aveva effettivamente una strana risonanza. Esisteva il vuoto sotto di questo! Ho così deciso di ripetere il test nel terzo caposaldo e poi nello spazio centrale dell’areale. Avrei voluto gridare per la soddisfazione: il suono di cinquemila anni fa, oltre che far vibrare la roccia sotto i miei piedi, il medesimo segnale faceva entrare in risonanza anche il mio entusiasmo …  (fig. 16: “L’esperimento per verificare la discontinuità della roccia sotto uno dei punti capisaldi. Si può ipotizzare l’esistenza di strutture ipogee simili a quelle esistenti nella cosiddetta trincea sul lato Ovest di Chefren?” immagine 027 immagine 028 immagine “IMG 0121 proprietà di Carlo Dellarole”)Ora però, le domande nascono spontaneamente: il suono del vuoto indica veramente l’esistenza di qualche cosa sotto quella superficie lapidea?  Sotto quella roccia, che cosa esiste che nessuno ha più visto da almeno quattromila anni a questa parte? Si è sicuri che si debba cercare sotto la superficie, quando invece è l’area che ho individuato, inquadrata dai quattro punti capisaldi (questi li ho scoperti ed esistono veramente), ad essere la vera “scoperta”? Si fa strada così un’altra idea. Non contraddice la precedente, ma anzi ne integra la valenza e ne supporta la consistenza: e se quella ritrovata fosse un’area sacra, un “Agorà”, una piazza dove si svolgevano riti misterici legati al culto solare? (fig. 18: “L’“Ipotesi Agorà” potrebbe non essere molto distante dal vero vedendo questa immagine …”. Immagine 063)   In questo senso l’“Ipotesi Agorà”, potrebbe trovare la sua corretta contestualizzazione esattamente come l’“Ipotesi Seconda Sfinge”. E’ ben evidente a tutti che esistono più che solidi presupposti per continuare questa ricerca. I risultati, viste le premesse, potrebbero essere clamorosi, come limitarsi, invece, ad essere la semplice individuazione di uno spazio, ancorché sacro, destinato ai riti misterici che il Faraone, o chi per lui, eseguiva quotidianamente.E’ chiaro che molte delle cose che si sono repertate sul sito non siano state né dette e nemmeno mostrate. I motivi, credo, si possono facilmente intuire: la scoperta si direbbe possedere tutti i crismi dell’eccezionalità. A tempo debito, si potrà dire molto di più. Per il momento, dunque, mi fermo qui. Non si ferma di certo la mia ricerca. E’ evidente che resta da eseguire una mole immensa di lavoro, sempre che mi sia consentito portarlo a termine personalmente. Confido, inoltre, nell’onestà intellettuale della Comunità Scientifica …In ogni modo, comunque vadano le cose, mi piace pensare che qualsiasi realtà oggettiva esista là sotto, sia rimasta intatta così, per cinquemila anni senza subire alcun danno o ruberia. Potrebbe essere questa la vera scoperta: si è rintracciato il posto più sicuro al mondo …