ARCHEOLOGIA NUOVA

Post N° 53


“La Stampa”, Domenica 28 Dicembre 2008, pagina 39; estratto della replica di Allevi alle critiche di Ughi:“ … E così, a spartirsi la torta del potere … sono in pochi, una casta, impegnata a perpetrare la propria concezione dell’arte e la propria esistenza. E’ una lobby di potere fatta di protettori e di protetti … Dalla casta emerge sempre lo stesso monito: “la gente è ignorante, noi siamo i veri detentori della cultura” … Come la storia dell’estetica musicale insegna, in tutte le epoche ogni idea nuova ha dovuto faticare per affermarsi divenendo poi, paradossalmente, la “regola” per i posteri. Quello che è certo è che quando il nuovo avanza fa sempre paura … Da amante di Hegel, quindi, sapevo benissimo che l’ondata di novità avrebbe mandato in crisi il vecchio sistema e che i sacerdoti della casta con i loro adepti, non potendo riconoscere su di me alcuna paternità, avrebbero messo in atto una criminale quanto spietata opera di crocifissione … se la mia musica l’avesse infastidita, lei poteva semplicemente cambiare canale. E invece, esprimendo un parere del tutto personale, si è voluto erigere a emblema di un mondo ferito, violento e cieco. Non sono un presuntuoso, semmai un sognatore … Lei, ha scelto la via facile dell’ostruzionismo dall’alto della sua conclamata notorietà … Quel suo autografo … per me ora non conta più niente …” …