ARCHEOLOGIA NUOVA

...Che vergogna ...


Da: "RomagnaOggi.it"Pompei, crollata la Domus dei Gladiatori. Napolitano: ''Una vergogna'' Una gravissima ferita al patrimonio artistico italiano. Sabato mattina si è disintegrata a Pompei l'intera Domus dei Gladiatori, dove al suo interno gli atleti si allenavano e nella quale deponevano le armi all'interno di alcuni incassi ricavati nei muri. Nelle mura vi erano anche dipinti nella parte sottostante il perimetro della sala. L'edificio, in via dell'Abbondanza, la strada principale della città, era visitabile solamente dall'esterno. "Quello che è accaduto a Pompei dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia", ha commentato duramente l presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aggiungendo: "E chi ha da dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie". A causare il danno sarebbero state delle infiltrazioni d'acqua all'interno di un terrapieno esistente al lato della Schola, oppure al peso del tetto della palestra stessa. "Quanto è accaduto ripropone la necessità di disporre di risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione ordinaria che è necessaria per la tutela e la conservazione dell'immenso patrimonio storico artistico di cui disponiamo", ha affermato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Sandro Bondi.Da: "Corriere della sera.it"Il ministro risponde alle critiche durante il sopralluogo tra le rovineCrollo a Pompei, Bondi: «Se avessi delle responsabilità mi dimetterei» «Rivendico invece il grande lavoro fatto. Pronto a riferire in Parlamento»Il ministro risponde alle critiche durante il sopralluogo tra le rovineCrollo a Pompei, Bondi: «Se avessi delle responsabilità mi dimetterei» «Rivendico invece il grande lavoro fatto. Pronto a riferire in Parlamento»  ROMA - Dopo il crollo dell'intera Domus dei Gladiatori a Pompei, e il duro richiamo di Napolitano, Sandro Bondi replica: «Se avessi la certezza di avere responsabilità in quanto accaduto mi dimetterei. Ma rivendico invece il grande lavoro fatto». Il ministro dei Beni e delle Attività culturali lo ha detto al termine del sopralluogo nella struttura crollata, rispondendo alle tante critiche e anche al duro intervento del presidente della Repubblica.IN PARLAMENTO - «Per quanto mi riguarda, riferirò immediatamente al Parlamento rispetto a quanto ho potuto verificare e conoscere oggi dopo l'incontro avvenuto a Pompei, sulla base di un atteggiamento di serietà e di responsabilità» afferma il ministro replicando alla richiesta delle opposizioni di recarsi alla Camera per riferire in merito al crollo. IL CROLLO - Le ragioni del crollo dell'edificio della Schola Armaturarum «sono chiare e derivano da infiltrazioni d'acqua e dal restauro effettuato negli anni '50 con una copertura di cemento armato, che ha determinato il crollo dell'edificio». Queste le parole del ministro al termine del sopralluogo compiuto con i tecnici ed i funzionari di Ministero e Sovrintendenza archeologica. «Restano intatti, almeno dai primi rilievi - ha aggiunto Bondi - gli affreschi dell'edificio, che potrà essere restaurato completamente». «Rimane inoltre la necessità di fare un grande piano di manutenzione del patrimonio di Pompei», ha concluso il ministro che ha lanciato un nuovo allarme: «Negli Scavi archeologici di Pompei potrebbero verificarsi altri crolli, principalmente nelle zone non restaurate». Pompei, le immagini del crollo                         NON SOLO FONDI, MANCA GESTIONE - «Provo un sentimento di angoscia perché questi crolli, come mi è stato spiegato dai nostri tecnici, potrebbero riguardare anche altre zone archeologiche, soprattutto nella parte che si affaccia nelle aree ancora scoperte e non restaurate - ha detto a Pompei parlando con i giornalisti - C’è un grande lavoro da fare, ne riferirò al presidente del Consiglio, al Parlamento e al capo dello Stato». Bondi ha, però, evidenziato che non esiste solo una carenza di fondi, ma anche una mancanza di capacità di gestione. «Credo che il problema non sia solo di risorse finanziarie perché, in questi anni, Pompei ha usufruito di incassi abbastanza significativi che ammontano a circa 20-25 milioni di euro l’anno. Il problema - ha aggiunto il ministro - non è solo di risorse economiche, ma c’è bisogno di spendere meglio i fondi e di affiancare ai sovrintendenti, che svolgono il loro ruolo di tutela del patrimonio, nuove figure professionali», ha concluso. BERSANI - Poi il ministro risponde alle critiche del leader del Pd: «Bersani è completamente disinformato oppure mente sapendo di mentire. Il commissario di Pompei ha fatto esattamente il contrario di quanto affermato dal segretario del Pd». «Le somme impiegate a favore della messa in sicurezza di Pompei, dal 1 luglio 2008 al 31 luglio 2010, ammontano all'83% del totale, mentre quelle per la valorizzazione equivalgono al 7%. I risultati di questo lavoro -conclude Bondi- Bersani li potrà verificare, se lo vorrà, visitando Pompei e raffrontando ciò che è stato realizzato in due anni rispetto alla situazione precedente. Situazione precedente che non imputo né a Rutelli né a Veltroni e a nessun altro perché io sono una persona seria».