AGNER E DINTORNI

MADONNA DI VOLTAGO - PARTE SESTA - LE POSIZIONI DELLA CHIESA


Di Cherubino MianaProseque la testimonianza autorizzata di don Giovanni Della GiacomaIl Cappellano Lucianiera rimasto favorevolmente impressionato Lo stesso futuro Papa Luciani, Giovanni Paolo I, allora giovane cappellano cooperatore di mons. Luigi Cappello, fratello di Padre Felice S.l s'era dovuto occupare della vicenda, per mandato del vescovo mons. Giosuè Cattarossi, ed aveva interrogato con acume le fanciulle e ne era rimasto favorevolmente impressionato. In seguito, a distanza di settimane aveva ripetuto per ordine ancora del vescovo, l'interrogatorio, ed era rimasto, questa volta, perplesso per delle contraddizioni emerse. Egli aveva trasmesso il verbale coscienziosamente stilato; ed in seguito era venuta una notificazione nientemeno che dal Santo Uffizio, che negava la credibilità alle apparizioni (31.12.38). Ma c'è una spiegazione di quella contraddizione: nel secondo interrogatorio una delle sei veggenti doveva aver palesato un segreto che la Madonna aveva affidato loro, e quella da allora non ebbe più l'apparizione; ma stando sempre nel gruppo, fu causa delle contraddizioni.La Madonna preannuncia la carriera del violinista Uto UghiUna testimonianza singolare in favore delle apparizioni viene dal vescovo di Belluno e di Feltre di allora. Monsignor Girolamo Bortignon disse al parroco di Voltago don Giuseppe Masoch che i Cappuccini del Santuario della Santa Casa a Loreto gli avevano dichiarato che una delle veggenti di Voltago aveva ricevuto sotto i loro occhi la Comunione mistica, dopo che essi s'eran fatti perplessi sentendo che il loro confratello cappuccino Vescovo aveva scomunicato le fanciulle di Voltago. Lo stesso don Giuseppe racconta che durante la guerra una delle veggenti, che frattanto s'era sposata, presentandogli il bambino nato nel 1944, gli aveva detto che la Madonna aveva preannunziato per quel pargolo una carriera di musicista insigne: fu vero, Uto Ughi è un violinista di fama mondiale.Le stigmate a due veggentiIl canonico don Maurizio Barosso, Rettore del Santuario della Madonna del Portone di Asti, che seguì da vicino i fatti di Voltago, essendovi in villeggiatura nel 1937, lui - che aveva per primo in Italia scritto su Fatima e anche su Laus nel Delfinato in Francia - accolse, defilandole dalle contrarietà subite in valle, due delle veggenti e testimoniò pubblicamente sul giornale La Stampa di Torino, cronaca di Asti, che aveva assistito con un confratello religioso ed altra persona alla Stimmatizzazione ricevuta dal Cielo delle due giovinette che servivano nel suo Santuario del Portone.Il Cardinale Sirinon applicò le sanzioni avverse alle veggenti E quando una delle veggenti suddette entrò in una congregazione religiosa e la Curia di Belluno trasmise ivi la sanzione di cui era colpita, l'arcivescovo cardinal Siri non volle riconoscere tale sanzione. Questo lo affermò don Masoch, che è parroco a Voltago dal '40 circa e si trovò a dover applicare le misure di sanzioni ecclesiastiche della Curia bellunese e a dover contrastare quanti salivano al Piandison il 5 di ogni mese, per pregare. Ed un giovane padre cappuccino trentino, che dalla vicina Primiero passava nell'Agordino per aiutare i parroci, nel suo zelo per obbedire al Decreto del Santo Uffizio, è famoso ancor oggi per aver gridato dall'alto del "Sassòn della Madonna", alla gente sottostante: qui non è comparsa la Madonna! È comparso il diavolo!Padre Pio assicurò che l'apparizione era veraLe profezie di quel 1937 sull'aurora boreale del 25.1.38, sull'incendio di Caviola del 20.8.44 (unica quasi salvata la casa natale di padre Cappello), e della stessa Voltago (ottobre '44) si sono avverate. Dunque c'è il sigillo e il dito di Dio su Voltago. Padre Pio stesso nel 1938 aveva assicurato (l'abbiam detto) che era vera l'apparizione. Eppure anche contro di lui c'era stato il Monitum del Santo Uffizio come per Voltago.Padre Celso parla di "Anime in istato di Grazia"La Curia Vescovile di Belluno incaricò un frate domenicano, Padre Celso, di compiere un attento esame relativo ai fatti prodigiosi di Voltago. La sua relazione di testimone oculare, dotta e .qualificata, non è sintetica. Riportiamo i frammenti più qualificanti. 1. "Le estastatiche di Voltago ... non subiscono alterazioni della personalità, dignità della orazione e della contemplazione che si riverbera anche esteriormente in un abbellimento luminoso e edificante della persona; 2. il loro argomentare quando parlano è sempre strettamente logico, morale, religiosamente elevato; 3. è sempre ortodosso e rigoro¬samente dogmatico; 4. dopo l'estasi più dolorose come sono quelle in cui rivivono la passione del Signore e nelle quali appaiono a momenti come esanimi si ridestano fresche e riposate, colla spirituale semplicità propria delle anime in istato di grazia". Non c'è stato intervento diabolico. "La folla dei fedeli ha veduto ... e ha creduto" Non c'è stato intervento diabolico.Padre Celso considerò anche la possibile intromissione di Satana, e si pronunciò deci¬samente contro' l'intervento diabolico, nei seguenti termini1. "L'estrema dignità e l'angelica compostezza di tutte l'estasi, nelle quali non una parola, non un gesto, non un atteggiamento si sono potuti raccogliere meno che devoti e moventi a pro¬fonda pietà.2. La vocazione allo stato religioso delle giovani estatiche, le quali non altro desiderano che di fuggire il mondo e rifugiarsi nel chiostro a vita di preghiera e penitenza.3. L'invito costantemente accolto nelle estasi alla meditazione della passione del Signore come rimedio dei mali presenti; alla minaccia di paurosi castighi se il Mondo non si converte presto a penitenza.4. L'ondata di devozione alla Vergine Santa destatasi tra questa popolazione e tra le genti lontane che hanno avuto sentore dei fatti di Voltago.5. Una inusitata pietà, l'incremento della Fede che la grande maggioranza dei fedeli provarono e provano sul posto delle apparizioni, dove le anime hanno in maniera che non lascia dubbio il senso del Divino, così com'esso è palese nei grandi Santuari e nelle ore della Grazia.In questo momento in cui l'illustre presule, mons. Vescovo di Feltre e di Belluno ritiene i fatti di tale serietà da demandarne l'esame alla competenza del Santo Uffizio, persone poco prudenti si levano da più parti e li condannano pubblicamente presentando lo spettacolo para¬dossale ma autentico di giudici che sentenziano senza cognizione di causa.QUESTA PARTE E' TRATTA DALLA RIVISTA "FILO' "* UNA DOMANDA INGENUA E' D'OBBLIGO, PERCHE' ANCOR OGGI ANNO 2010 LA CHIESA HA ANCORA PAURA DELLE APPARIZIONI DI VOLTAGO? A DISTANZA DI ANNI E SCIOLTI DALL'IGNORANZA DEL TEMPO POTREBBERO ANALIZZARE LA SITUAZIONE. FORSE SONO TROPPO OCCUPATI CON LE COSE TERRENE PER POTER DEDICARE UN PO DI TEMPO AL RESTO, ANCHE PERCHE' IL RESTO E' IL SOPRANATTURALE E FORSE UN PO PIU' DIFFICILE DA ANALIZZARE PER DELLE MENTI ABITUATE ALLA QUOTIDIANITA' TERRENACHER.