Digrumando

Francesco e Kirill


Ci sono fatti, a volte, che rientrano nei canoni della bellezza, anche se avvengono in settori che sono lontanissimi dal campo artistico e per i quali non si potrebbe mai, razionalmente, tirare in ballo un valore estetico.L'incontro tra Francesco e Kirill, nella poverissima cattolicissima contestatissima isola di Cuba, rientra in questa categoria.Tanto più se si guarda a quanto di obbrobrioso sta avvenendo nel resto del mondo.E il nostro universitario torturato e ammazzato dalla polizia egiziana è proprio l'elemento che mancava per rendere tutto più oscuro.Io penso che ai poliziotti egiziani sarebbe l'ultima cosa che verrebbe in mente quella di torturare e ammazzare un europeo, italiano oltretutto.Il governo egiziano vede come un incubo la fuga dei turisti europei, dal punto di vista economico, e dal punto di vista politico ha assoluto bisogno dell'amicizia europea per sistemare la questione libica.E' chiaro che il massacro di quel povero studente ha motivazioni politiche o, addirittura, è stato effettuato da poliziotti legati all'Isis.