Digrumando

Alberto Negri


Glioccidentali sembrano specialisti nell’arte della guerra stupida.C’è da augurarsi di essere smentiti ma qualche domanda, mentre siprepara l’offensiva su Raqqa, capitale del Califfato e direzionestrategica del terrorismo, bisogna farsela. Cosa sarebbe accaduto sePutin non fosse intervenuto a fianco di Assad? Forse oggi nonparleremmo della liberazione di Palmira, uno degli scoop militari emediatici meglio riusciti a Mosca.Ecosa sarebbe successo se nel settembre 2013 Stati Uniti eFranciaavessero “punito” Damasco? Bashar Assad stava per fare la fine diGheddafi e il califfo al-Baghdadi avrebbe fatto colazione sullerovine di Aleppo e Damasco. Noi occidentali eravamo saldamentedall’altra parte sostenendo un’improbabile opposizione“moderata”: Francia e Stati Uniti in realtà avevano dato vialibera alla Turchia per aprire l’autostrada del Jihad e faraffluire migliaia di combattenti destinati ad abbattere il regimealauita, alleato dell’Iran e inviso ai sunniti.Comeè andata è sotto gli occhi di tutti: i jihadisti hanno ingrossatole file dell’Isis e di Jabat al Nusra e si vendicano con i kamikazenelle nostre strade per avere perso la guerra. E ora si aspettano disuscitare reazioni guidate dalla paura non dalla razionalità.Primadi un’altra guerra al terrorismo l’Occidente dovrà sciogliere lesue contraddizioni altrimenti ne resterà avviluppato. Gli StatiUniti e la coalizione dei “volenterosi”, alcuni dei qualisostenitori di ideologie vicine ai jihadisti, hanno dichiarato guerraall’Isis nel 2014 ottenendo qualche modesto successo in Iraq dovel’offensiva contro Mosul, annunciata da un anno, non si è ancoravista perché l’esercito di Baghdad è costituito soprattutto damilizie sciite. Non solo. Gli occidentali si sono entusiasmati per laresistenza di Kobane ma non dicono una parola sulla Turchia, lalegittimano come un interlocutore privilegiato per tenersi i profughisiriani e i veti di Ankara tengono fuori i curdi siriani dainegoziati di Ginevra. Non c’è da meravigliarsi se Erdogansbeffeggia i diplomatici europei presenti al processo contro igiornalisti di Chumurryet.Damascoe la Russia hanno dei piani, gli Usa non hanno idea di come“liberare” Mosul che nel 2014 hanno visto occupare dal Califfatosenza fare una piega perché pensavano che ricompensasse i sunnitidella caduta di Saddam. Non si può fare una guerra senza unapolitica. Lo ha detto lo stesso Obama, quando era ancora senatoredell’Illinois: «Non sono contro le guerre ma contro la guerraimbecille, fondata non sulla ragione ma sulla collera».Mal’Occidente si prepara ad altre guerre insensate. La Libia pone lestesse domande della Siria: interverremo come nel 2011 lasciandocialle spalle un caos irrimediabile? Oppure ingaggeremo un conflitto“cosmetico” per nascondere la sconfitta della Siria dove hannoperso tutti coloro che volevano abbattere Assad: turchi, sauditi,americani, francesi e un corteo di medie potenze, dal Qatar agliEmirati, il cui titolo di merito è investire a casa nostra e fare leguerre in casa d’altri per tenerle lontane da loro. Tra l’altroRiad deve anche occultare il disastro dello Yemen, un Vietnam arabodove ha creato un caos inestricabile. La strategia occidentale basatasui bombardamenti e manovrando i combattenti locali non solo èfallita in Siria, Iraq e Afghanistan ma con il terrorismo è tornataindietro come un boomerang: un’altra guerra inutile sarebbeimperdonabile.