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Putin e la Siria

Post n°200 pubblicato il 15 Marzo 2016 da digrumando

Quando mia moglie ierisera mi ha chiamato per dirmi che, nei sottotitoli del telegiornale, compariva la notizia che Putin avrebbe ritirato le sue truppe dalla Siria, sono rimasto stupefatto; ma in senso positivo.

Ho immediatamente interpretato questa notizia come la dimostrazione di un grande successo di Putin, quasi un trionfo.
Oggi qualche fesso, ma abbastanza pochi, vuole interpretare la notizia nel senso che Putin avrebbe constatato che la situazione è troppo difficile o parlano addirittura di un tradimento di Putin nei confronti di Assad.
Idiozie.
Vorrei anzi aggiungere una mia previsione.
Le notizie degli ultimi 10 giorni facevano pensare alla possibile riconquista di Raqqa, la capitale dei terroristi.
Se ciò avvenisse veramente, come io continuo a pensare, l'annuncio odierno di Putin costituirebbe una enorme pubblicità a favore di Assad, in quanto la prossima vittoria sarebbe da attribuire tutta all'esercito siriano, ponendo in secondo piano l'aiuto russo.
E questo renderebbe ancora più assurda la pretesa occidentale di cacciare via Assad.

 
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Classifica tra delitti.

Post n°199 pubblicato il 12 Marzo 2016 da digrumando

Chi è  peggiore ?  Come prima risposta verrebbe da dire che è peggiore chi, tranquillamente a casa propria, si "impossessa" di queste tragedie, a suo uso e consumo, per leggere discuterne appassionarsi moraleggiare; proprio come sto facendo io.

In effetti, io sostengo da tempo che tutti i protagonisti di questi episodi, ovviamente le vittime ma forse perfino i colpevoli, dovrebbero ricevere un tot, di tutti i tot soldi che gli vanno girando intorno, da stampa TV e lettori/spettatori tutti.
Ovviamente scherzo, nel senso che è di impossibile attuazione, ma in linea di principio,no.
Comunque mi vergogno, ma ci sono abituato, perché un sentimento del genere sarebbe giusto provarlo anche di fronte a tutte le fotografie di tante tragedie; e purtroppo le fotografie tragiche provocano un pathos, una partecipazione, che le altre non provocano.
Dunque, il mio titolo un pò osceno mi è venuto in mente soltanto perché in questi giorni sono stati 2 i delitti che mi hanno sopratutto colpito: il secondo è stato questo, dei 2 pazzidrogati che hanno fatto quasi a pezzi la loro vittima, il primo è stato un delitto di qualche settimana fa, di cui la TV è tornata a parlare. In questo primo caso, un giovanotto ha quasi massacrata la ragazza, poi è tornato sul luogo e, scoprendo che quella non era ancora morta, le ha dato fuoco, ammazzandola definitivamente. Si tratta di un qualcosa che è difficile anche da pensare da ascoltare da dire; come, nel caso di questi giorni, il pensare che oltre alle coltellate e alle martellate, alla vittima hanno tagliato anche le corde vocali affinché non strillasse.
Siamo in entrambi i casi fuori dalla categoria umana,perfino fuori dall'uomo "homini lupus".
Ma nel primo caso è più facile dire "bestiale", perché l'atto criminale avviene in un contesto più "normale"; che l'uomo possa tornare bestia, in certi casi accade.
E' l'episodio ultimo, invece, che può metterci di più in crisi; perchè nel regno animale nulla del genere può accadere.
E se la creatura più perfetta del creato, tanto peggio poi se creata da Dio e non dalla selezione naturale, se 2 esemplari di questa straordinaria super super creatura, possono congetturare insieme un divertimento consistente nel torturare lentamente a morte un giovane della loro età al solo scopo di vedere l'effetto che fa, a questo punto c'è da augurarsi che non esista un Dio responsabile di averci creato.

 
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Somiglianze

Post n°198 pubblicato il 12 Marzo 2016 da digrumando

Leggo che D'Alema ha dichiarato che Renzi somiglia ogni giorno di più a Berlusconi.

Ma il brutto è che D'Alema continua a somigliare, ancora oggi, al D'Alema di ieri e di sempre.

 
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Ecco una donna !

Post n°197 pubblicato il 11 Marzo 2016 da digrumando

Plateale gesto dell'attrice francese, che rifiuta l'onorificenza in segno di protesta, dopo la consegna del medesimo riconoscimento al principe saudita Mohammed ben Nayef.

Clamorosa decisione dell'attrice francese Sophie Marceau, che ha annunciato ieri sul proprio profilo Twitter di volere rifiutare la Legione d'onore, la più alta onorificenza francese. La decisione, sottolineata in modo inequivocabile dal testo del messaggio postato dall'attrice:

"Ecco perchè ho rifiutato la Legione d'onore", con un link alla notizia del conferimento della stessa onorificenza al principe e primo ministro saudita Mohammed ben Nayaf, dal titolo altrettanto inequivocabile: "Legione d'onore e decapitazioni".

Divenuta celebre a livello globale con l'interpretazione di Vic, la giovane ragazza protagonista del film "Il tempo delle mele", la Marceau si unisce con questo gesto inedito al fronte di intellettuali e politici, non solo francesi, che criticano la decisione del presidente Francois Hollande di decorare il principe erede saudita, reggente di uno Stato in cui la pena capitale viene applicata con preoccupante disinvoltura.    



Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20160311/2256187/francia-sophie-marceau-no-alla-legione-onore.html#ixzz42btiA1oR

 
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Non ha capito

Post n°196 pubblicato il 11 Marzo 2016 da digrumando

La lettera scritta da Ledo Prato, il papà di Marco, uno dei due ragazzi di Roma arrestati per l’omicidio di Luca Varani, su Facebook. 

 

Care Amiche ed Amici, voglio ringraziarvi pubblicamente per i tanti, tanti messaggi che mi avete mandato, esprimendo vicinanza, affetto, dolore, condivisione per questa tragedia che ha colpito la mia famiglia, i miei parenti. La vita riserva molte sorprese, alcune liete, altre no. Entrambe la connotano, la segnano, le danno colore, forma, sostanza. A volte quel che succede annebbia la speranza, richiama dolore, intacca la fiducia nella bontà delle relazioni umane, ti mette a confronto con subdole malattie che sovrastano le persone più deboli, tende a mortificare una vita intera spesa nel difendere e diffondere valori di tolleranza, di rispetto, di amore per la vita, la vita di tutti. In questi lunghi anni a tanti ho cercato di trasmettere speranza, coraggio, fiducia, di costruire bellezza, di preservare i valori fondamentali della vita, di credere nel buon futuro.   

Qualche volta ci sono riuscito, altre no, come dimostra questa tragedia. Forse pensiamo di poter avere un ruolo decisivo nei rapporti umani e famigliari ma non è sempre così. Qualche volta ci attribuiamo capacità che non abbiamo e l’esempio di una vita condotta ispirandosi ai valori dell’onestà, del rispetto della vita propria, e di quella altrui, che ci è stata donata e di cui non siamo padroni assoluti, si scontra con contesti difficili, rapporti umani alterati, scelte non sempre condivisibili, disvalori che cancellano valori e sembrano vanificare la missione di una vita a cui hai dato tutto, senza risparmio. In questi giorni in cui la stampa ha fatto a brandelli la vita di tre famiglie colpite, ciascuna in modo drammaticamente diverso, si sono letti giudizi sommari, verità parziali o di comodo, usate espressioni dei tempi più bui della vita civile. Mi sovviene un brano del Vangelo di qualche settimana fa. Il protagonista è un fico che non dà frutti e, per questo, si propone di tagliarlo. Ma poi si decide diversamente, si zappa intorno, si innaffia e si stabilisce un tempo: se entro tre anni non darà frutti, sarà tagliato. Non è solo un atto di misericordia, è un atto di saggezza che suggerisce prudenza, pazienza perché i tempi della ricerca della verità non sono brevi e la giustizia umana ha limiti profondi. Sono quelli che lasciano spazio al perdono che, seppure non cancelli la colpa, preserva la possibilità per le persone, tutte le persone, di non ergersi a giudici esclusivi e onnipotenti.  

 

Oggi voi dovete sentirvi liberi di lasciare questa pagina, di ritirare la vostra amicizia se questa nostra tragedia vi procura sofferenza o insofferenza, se non siete più interessati a leggere, condividere qualche riflessione perché avete smarrito la fiducia che avevate nell’autore. Quelli che vorranno ancora seguirmi sappiano che non riuscirò ad essere presente su queste pagine con continuità ma che non rinuncerò a niente delle idee e dei valori in cui credo e, in questa circostanza, sarò ancora più determinato nel rigore con cui viverli ed esprimerli. Metto in conto tutto e devo essere pronto a tutto. Me l’avete scritto in molti. Pensieri bellissimi, parole affettuose che custodirò con cura e a cui farò riferimento tutte le volte che la tristezza e la solitudine cercheranno di prendere il sopravvento. Voglio riportare solo un piccolo brano, fra i tantissimi, che mi ha scritto un amico carissimo, più grande di me in tutti i sensi, che conosco da oltre 20 anni. Ha scritto:..”la tua sconfinata capacità di mettere insieme, mediare, sdrammatizzare, cercare la fessura dove infilare una soluzione o un piccolo dislivello dove collocare un cuneo, ti permetterà di restare fermo nella tua fede, di non cadere nel buco nero, di riconfermarti nel valore delle cose che hai fatto e anche di aiutare Marco. Tu sei una persona capace di rivoltare il male nel bene e questa volta ti tocca dimostrarlo in modo da stupire il mondo”. Posso farcela, lo devo alla mia famiglia tutta, ai miei parenti, ai miei tanti amici e a questo mio amico che mi ha consegnato un obiettivo tanto faticoso quanto straordinario. Con il vostro aiuto, con quello del Signore che non ci lascia mai soli perché è pronto a mischiarsi con la nostra storia anche di peccatori, ci accingiamo con passo lieve ad attraversare questa tempesta. Che Dio aiuti quanti ne hanno bisogno.  

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Direi proprio che questo "bravo padre" non ha capito ancora quello che è successo, non " ha afferrato" quello che è successo. Meglio per lui.

 
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