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CREDENTI E NON CREDENTI secondo la Scrittura


 Il brano che segue, tratto dal libro della Sapienza, descrive in modo molto realistico il modo di ragionare di coloro che non credono in Dio, nè che vi sia nulla al di fuori di quanto cade sotto i nostri sensi esteriori.Sap 1,16 Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché son degni di appartenerle. 2,1 Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c'è rimedio, quando l'uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi. 2 Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati. È un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore.  3 Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera.  4 Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo e nessuno si ricorderà delle nostre opere. La nostra vita passerà come le tracce di una nube, si disperderà come nebbia scacciata dai raggi del sole e disciolta dal calore.  5 La nostra esistenza è il passare di un'ombra e non c'è ritorno alla nostra morte, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro. 6 Su, godiamoci i beni presenti, facciamo uso delle creature con ardore giovanile!  7 Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera, 8 coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano; 9 nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza. Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia perché questo ci spetta, questa è la nostra parte. 10 Spadroneggiamo sul giusto povero, non risparmiamo le vedove, nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio. 11 La nostra forza sia regola della giustizia, perché la debolezza risulta inutile.  12 Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta.  13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore.  14 È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo, 15 perché la sua vita è diversa da quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. 16 Moneta falsa siam da lui considerati, schiva le nostre abitudini come immondezze. Proclama beata la fine dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.  17 Vediamo se le sue parole sono vere; proviamo ciò che gli accadrà alla fine.  18 Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere e saggiare la sua rassegnazione. 20 Condanniamolo a una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà». 21 La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati.  22 Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure. 23 Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della propria natura. 24 Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.I non credenti vivono purtroppo pensando che non essendoci nient'altro che il mondo materiale, sia opportuno prendersi con le buone o con le cattive quanto più è possibile nella vita presente.        Il brano sopra riportato, descrive anche  le pene che essi talora infliggono a coloro che in qualche modo li richiamano ai doveri della giustizia o anche all'esistenza di Dio e delle realtà soprannaturali. Queste cose che sono la gioia dei CREDENTI, creano invece disagio nei non credenti, i quali cercano di contrattaccare in ogni modo sia nella teoria che nella pratica, coloro che volessero intralciarli.Però il Signore, che conosce i pensieri dei cuori, mette a nudo i loro pensieri e i loro progetti.Anzi Egli stesso, in quanto si è fatto Uomo come noi,  rendendosi partecipe delle sofferenze di tutti gli innocenti, si è voluto far vittima delle loro congiure.Il testo citato dice infatti:  Sap 1,18) Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere e saggiare la sua rassegnazione. 20 Condanniamolo a una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà». Sono parole profetiche che si sono adempiute proprio sotto la croce e descrivono perfettamente quei tali che insultavano il Crocifisso dicendo: Mat 27,40 «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». 41 Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano:42 «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». Ma l'Innocente ha vinto la morte a favore di tutti gli innocenti e di coloro che hanno creduto e crederanno. Per coloro che non hanno voluto accogliere questa opportunità di salvezza, resta purtroppo l'amarezza della vita presente, che per quanto ci si affanni ad arraffare, non potrà mai offrire nè felicità ma nanche tranquillità, e la paura della vita futura.41 Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano:42 «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».Ma l'Innocente ha vinto la morte a favore di tutti gli innocenti e di coloro che hanno creduto e crederanno. Per coloro che non hanno voluto accogliere questa opportunità di salvezza, resta purtroppo l'amarezza della vita presente, che per quanto ci si affanni ad arraffare, non potrà mai offrire nè felicità ma nanche tranquillità, e la paura della vita futura.Ma l'Innocente ha vinto la morte a favore di tutti gli innocenti e di coloro che hanno creduto e crederanno. Per coloro che non hanno voluto accogliere questa opportunità di salvezza, resta purtroppo l'amarezza della vita presente, che per quanto ci si affanni ad arraffare, non potrà mai offrire nè felicità ma nanche tranquillità, e la paura della vita futura.