Law&Life

ROVESCIO - La storia in pillole del presepe.


Presepe deriva dal latino praesēpĕ, praesaepis (dove praesepe è il nominativo singolare e praesepium è il genitivo plurale). Indica "recinto per il bestiame, stalla, scuderia, mangiatoia". Il primo presepe si fa risalire al 1223 e fu voluto da San Francesco.  Il più antico presepe italiano è del 1280  (si trova nell'oratorio del Presepio sotto la Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore a Roma), creato da Arnolfo di Cambio.Il presepe napoletano sembra risalire ad un periodo anteriore a quello "tradizionale" e cioè al 1205 (in alcuni documenti si parla di un presepe, di questo periodo, nella Chiesa di S. Maria), mentre si ricorda un presepe ad Amalfi nel 1324, presente nella "cappella del presepe di casa d'Alagni".A Caserta, nel Palazzo Reale c'è l'esempio più bello di presepe napoletano in terracotta, con pezzi del '700.E' nel '600 che lo scenario del presepe si "allarga" arricchendosi di ambienti riproducenti la vita quotidiana, in puro gusto barocco, con riproduzioni di taverne, macellerie, negozi di stoffe e fruttivendoli. Michele Perrone è tra gli artisti più conosciuti dello stile. Il presepe napoletano è, in realtà,  un'opera d'arte ed ogni figura ha un proprio significato.Il vinaio (o oste detto anche Cicci Bacco) è contrapposto al significato religioso della morte del Messia (dove il vino ed il pane sono i doni con i quali viene istituita l'Eucaristia). La figura di Cicci Bacco è un retaggio di antiche divinità pagane (Bacco è il dio del vino e dell'ebrezza) ed è rappresentato nel presepe napoletano davanti alla propria osteria attorniato da fiaschi di vino (o con un fiasco di vino in mano).Il pescatore è un altro personaggio tipico del presepe ed indica il pescatore di anime, oltre al fatto che con il pesce si ricorda il simbolo dei primi cristiani perseguitati. Anche i luoghi che vengono riprodotti nel presepe mapoletano hanno un preciso significato.Ad esempio il ponte rappresenta "il passaggio" tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma è anche un simbolo esoterico collegato alla magia. Il mercato ha una simbologia complessa ed affascinante. Nel presepe napoletano del ‘700 venivano rappresentate, in una sorta di spaccato quotidiano, i principali commerci che si svolgevano durante l'anno, per cui ad ogni "mestiere" era collegato un mese. Il macellaio/salumiere  indicava il mese di Gennaio, il venditore di formaggio rappresentava il mese di Febbraio, il pollivendolo quello di Marzo, ad Aprile corrispondeva il mercante di uova, la fruttivendola (venditrice di ciliege) rappresentava il mese di Maggio; a Giugno corrispondeva il mestiere del panettiere; a Luglio quello del venditore di pomodori  e ad Agosto il venditore  di cocomeri; mentre il contadino/seminatore indicava il mese di Settembre; ad Ottobre corrispondeva il vinaio, a Novembre il venditore di castagne ed, infine, a Dicembre la figura del pescivendolo. Una simbologia ricca e complessa è rappresentata dall'acqua. In ogni presepe c'è un fiume, dove l' acqua che scorre equivale alla vita,  oppure un pozzo che sta ad indicare il collegamento tra il sotterraneo e la superficie.