Law&Life

DIRITTO - black-out di Internet


 È proprio vero che le cose possono nascere in un modo e finire col trasformarsi in qualche cosa di esattamente opposto.E' quanto sta accadendo negli USA. Patria di Internet, culla madre dell'open source, creatrice del free software e dei movimenti GNUtella ora fa un'affermazione incredibile: "USA - Guerra tecnologica. Casa Bianca pronta a ordinare black-out di Internet in caso di emergenza". E pensare che internet era stata potenziata e sviluppata in ambiente militare (nel quale non era nata) proprio nell'intento di sostituire, in caso di attacco nucleare, i tradizionali canali di comunicazione!Oggi  che il pericolo può concretizzarsi in un cyber-attacco, il Senato americano sta cercando di conferire al Presidente il "potere di bloccare i circuiti della rete nel caso si presenti" un simile rischio. Il provvedimento sembra sia ancora a livello di "proposta di legge" ed è stato presentato a giugno (2010) al Senato americano (suo principale promotore è, un senatore del Connecticut, Lieberman, eletto nelle liste Democratiche).  Il provvedimento dovrebbe consistere nel riconoscere al Presidente degli Stati Uniti il potere di oscurare Internet, bloccandolo attraverso direttive impartite tramite Dipartimento di Sicurezza Nazionale ai maggiori Internet provider, motori di ricerca e compagnie di software (in pratica ogni società che opera nei diversi settori di Internet o dei sistemi informativi degli Stati Uniti e che risulti iscritta in un' apposita lista "strategica" del governo). Tutte queste realtà dovranno "immediatamente adeguarsi a ogni misura di sicurezza e di emergenza decisa dal dipartimento dell'Homeland Security",  qualsiasi violazione sarà punita con multe e provvedimenti cautelativi. Il suo nome tecnico è  "Protecting Cyberspace as a National Asset Act" (Pcnaa), ma è ormai conosciuto come "Internet Kill Switch" (interruttore che uccide Internet).La proposta, tuttavia, non sembra rappresentare una novità nel settore in quanto sia nel 2009 sia nel marzo del 2010 ci sono stati altri tentativi simili.A sostegno di Internet gioca la sua natura profondamente e rivoluzionariamente democratica. Natura che tutti amiamo e che ha ormai permeato di se' il modo di vivere e di comunicare di tutti noi.A sostegno del Pcnaa (e simili) c'è il sacrosanto diritto ad una cyber-difesa contro un eventuale cyber-terrorismo.Il testo della proposta è riportato da alcuni siti, fra questi:http://www.europa451.it/uploads/2/8/4/9/2849645/cyberbill.pdf Qualcuno ha detto:"Chi in nome della sicurezza, limita la libertà, non ha diritto né alla libertà né alla sicurezza".Ma riflettendo è condivisibile anche il concetto opposto e cioè: esiste la libertà senza sicurezza?Cosa dire? La solita risposta, ossia: ai posteri l'ardua sentenza!Ad maiora!  Sitografia suggerita: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=47896470 http://avvertenze.aduc.it/censura/notizia/guerra+tecnologica+casa+bianca+pronta+ordinare_118722.php  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5851 http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=7799&ID_sezione=38&sezionehttp://eliotroporosa.blogspot.com/2010/06/usa-una-proposta-di-legge-per-spegnere.html