Presto o tardi, si arriva, lo capisci da una cosa non detta o detta in modo diverso. Capisci, in un lampo, che qualcosa è cambiato, anzi no, che qualcosa non c'è più.Prendi fiato, respiri di più e meglio. Prendi la tua nuova strada sicuro del nuovo, ormai stanco di guardare il vecchio.

Ho leccato la tua pelle,lasciando tracce di me,prendendo di te quelloche più potevo.

Guardo un altro anno che se ne va,non si volta, lui,nemmeno io,The game it's over.

Avvolgo il filo, sottile,come  i tuoi capelli,la notte è la stessaed anche noi,brucia nel fondolo stesso rimorso,la nostra verità.

Oggi sparo cazzate, mentre fumo l'ennesima sigaretta. Sento alla radio la canzone di un sogno, mentre ti accarezzo non solo nella mente, sentimi sulla pelle e negli occhi, mentre ti scopo sotto il cielo.

Grazie  a chi mi è vicino, in silenzio.a chi interpreta, senza vedermi,il mio non parlare,a chi, con la leggerezza,di chi comprende,passa in punta di piedi elascia la sua assenza.

Vorrei vederti tra la gente, passantecome tante, svagatamente tu,disattenta e placida,la gamba che danza su improbabilinote.E vorrei concludere,questo fuorviante incontro.con un unico bacio,bello e solitario.

Si vado avanti, nonostante te, nonostante me. Così diversi ecosì distanti che pure rieusciamo a toccarci quando è giusto che ci si tocchi e si entri l'uno nell'altra.Il fatto è che la vita ci fotte, continuamente, fotte te, fotte me. Oggi non ho voglia di leggere nulla, nè di amore nè di morte, che in…

C'è un piccolo alito di gioia su di me, una piccola fata, lievi le sue ali di libellula, mi strappa un sorriso, in questa disperazione nera che è la mia vita. Una vita a metà, mai completa, mai tutta, una non vita, dove anche l'estate fa freddo.

C'è sempre qualcosa che manca, manca il tempo, manca la passione, manchi tu. Tu che ho visto, così di sfuggita, che ho rincorso tra i tuoi mille labirinti, lasciandomi solo nel tuo profumo d'Africa. E più forte è il senso di isolamento, dopo che si è stati sfiorati, così da vicino, da te.