Sapori..e dissapori

GLI EX PARLAMENTARI PROTESTANO


Trascrivo, con copia e incolla, la lettera di "protesta" che l'Associazione degli Ex Parlamentari ha inviato al Presidente del Senato Renato Schifani dopo che è  stato deciso che a partire dal 2010 agli ex Senatori - con meno di due anni di legislatura - non siano più riconosciute le spese di autostrada, ferrovie e viaggi aerei (UN BENEFIT RICONOSCIUTO A VITA PER GLI EX SENATORI E DEPUTATI)Al di là dell'indignazione per un PRIVILEGIO così assurdo, duole che a firmare questa "protesta" sia un ex che è stato parlamentare eletto nelle file del PCI (partito comunista italiano) dal 1963 al 1980. Non so perchè ma se qualcuno era comunista...forse un po' meno borghese avrebbe dovuto essere..invece no, anche qui mi sbagliavo...La lettera inizia proprio con le parole: SOLIDARIETA', NON DISCRIMINAZIONE. Non aggiungo altro, ogni commento è superfluo... Solidarietà, non discriminazione.Con viva amarezza e delusione apprendiamo della decisione del Consiglio di Presidenza del Senatodella Repubblica che ha deliberato, in ordine alla concessione di viaggi per gli ex senatori, lasoppressione degli stessi in favore degli ex senatori, "previo contatto con la Camera". Manifestiamoil nostro dissenso sia sul piano del metodo che del merito, per una serie di imprescindibili ragioniper i seguenti motivi.Innanzitutto appare estremamente sconcertante e contro ogni precedente che la decisione, che èsoggetta a "previ accordi" con la Camera, sia stata assunta senza la consultazione conl'Associazione rappresentativa degli ex parlamentari. Consultazione che era stata posta a base deirapporti tra i Consigli dei Questori dei due rami del Parlamento e l'Associazione rappresentativadegli ex parlamentari. Questo criterio era stato adottato nella passata legislatura e all'iniziodell'attuale. Si decise in conseguenza, come ricordano i Questori del Senato e della Camera, che visarebbe stata una riunione collegiale per esaminare una serie di importanti questioni che vanno dallasanità, ai rimborsi, alle gravi decurtazioni intervenute, alla richiesta legittima di partecipazione dell'Associazione agli organi dell'amministrazione dell'assistenza sanitaria, ecc..All'intesa raggiunta nell'autunno del 2008 non è stato dato alcun seguito ed è per questo chepubblichiamo a parte il nostro pressante invito ai Collegi dei Questori. Sempre sul piano del metodorei appare sorprendente che la decisione sia stata assunta senza il previo contatto con il Collegio deiQuestori della Camera.A queste insuperabili questioni di metodo vanno aggiunte quelle del merito della decisione.Va premesso che l'Associazione ha manifestato sul tema dei viaggi comprensioni ed aperture, inrapporto alle compatibilità economiche che avevamo avanzato negli annunciati incontri. Alcontrario, l'aver stabilito la totale soppressione, ad eccezione dei senatori dell'ultima e penultimalegislatura, è del tutto inaccettabile.L'Associazione, infatti, è disposta a discutere ogni proposta ma non sarà mai disposta ad introdurreuna iniqua discriminazione tra le varie legislature. Infatti, gli ex parlamentari sono una risorsa per ilPaese e sono costantemente impegnati nelle attività di difesa delle istituzioni, della storia del nostroParlamento in ogni sede dalle scuole ai circoli culturali, e ad offrire contributi gratuiti a tutte leamministrazioni dello Stato, indipendentemente dalla legislatura di appartenenza, a costo zero, perridurre concretamente i costi della politica.Il che ha trovato una eloquente verifica nell' accoglimento, da parte del Sottosegretario on. GianniLetta, dell' offerta di utilizzazione degli ex parlamentari per incarichi e consulenzeindipendentemente dalle legislature di appartenenza.In conseguenza l'Associazione ha effettuato un sondaggio sulla disponibilità dei nostri associati, cheha avuto un largo successo di offerte che saranno oggetto in questi giorni di un colloquio perrendere operativa l’iniziativa con il Sottosegretario on. Gianni Letta.Analogamente intendiamo prospettare alla Presidenza del Senato questa disponibilità dei nostriiscritti per sostituire le consulenze onerose delle quali si avvalgono gli uffici di Presidenza e leCommissioni di quel ramo del Parlamento.Alla luce di queste considerazioni, ci permettiamo di considerare discriminatoria e punitiva unadecisione così tranciante nei confronti di chi ha servito e serve il Paese, seppure in una diversacollocazione. Il tutto a prescindere dalla irrisoria economia che la soppressione produrrebbe nellariduzione dei costi della politica che sono ben altri.Ci conforta che questi orientamenti non abbiano trovato eco particolare nel dibattito al Senato e chesiano stati del tutto assenti in quello della Camera terminato in questi giorni.Ci auguriamo caldamente che prevalga il senso della moderazione e della resipiscenza che induca ilConsiglio di Presidenza del Senato a rivedere il proprio orientamento. Per parte nostra ci rivolgiamoai colleghi del Senato affinché sia mantenuto quel vincolo di solidarietà che ha sempre legato icolleghi di ieri con quelli di oggi nella vita parlamentare italiana.Il PresidenteFranco Coccia