FenomenidiEmersione

Passaggio a nord-ovest (tra il sonno e la veglia)


Trigonometrie di monti incatenati,arcigni volti dalle rughe laviche,sovrastano ruscelli intabarrati entro pastrani di ciclicità e stagioni:sudore della terra affaticata scorre,invade e infine colma pori espansiin cui si specchiano civette e volpiin sparpagliate briciole di luna.Nel dormiveglia il sogno abrade il sortilegio della vita e,vivo, torni...emorragia di tremuli ricordi, pietracandida di neve, tramuti una feritain incantevole passaggio di bagliori,carovana di animali affascinanti.Eco di pelle, profumo elastico,carezze,acquose mani, baci sommersi affiorano:straripa il cuore! Le dighe della morte hanno pareti inconfessabili e friabili,di fieno e di verbena rifinite, intrisedi pertugi, canalicoli per ragni di infinite nostalgie striscianti, larve disperanza e mani che si toccano distanti...più lontane...più distanti...microscopiciframmenti di paura...non andare! Manchi!La luce del mattino oscura il sonno ( destarsi non è forse sonno altro? )mentre gridi di camosci già braccatirimbalzano tra cime seghettate e s’odeun canto lugubre e profondo che narra,del dolore, geografie. Y. Stratos ®