FenomenidiEmersione

Aruspice


L'averti non è stata poca cosa.Tra luna sfatta, gracidii di rana,inconsueta tana di bagliori e baciin un ritaglio di malinconia.L'averti mica è stata una fortuna:superstiziosi gesti, baci accorti ingravidati di bugie, celate venerie poi cene. Le mie cene,le tue cene.Il vino, il grido, il piantoaccanto un bimbo dilaniatodal tuo sguardo affranto.Il cielo in una bava colae siamo neve.Lo schianto di febbraio aggiusta il senso dell'inverno, mozza il glicine,trasuda acacia di ghiacciato cantoch'era amore.Dormi. Una carezza crea sussulto.Spezzi dormiveglia in sonno: parli,osservi, gridi, ascolti. Conti albericaduti e metti foglie, accogliil bimbo, il cielo, il tempoinconfessabile traguardodi un abbracciato addio.La mano in pelle caldati ricorda.Avraiuna donnaancora. Y. Stratos ®