« Me gusta | Silent » |
Post n°26 pubblicato il 19 Agosto 2013 da acrostico.bizzarro
Ritorno nei mie abiti, grigie uniformi. Libero è solo il pensiero. |
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
AREA PERSONALE
- Login
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
Anche a me piacciono queste persone caro .
Scusami ma ogni...
Inviato da: fran111
il 17/08/2016 alle 15:21
Ogni tanto passo ,giusto per un saluto , un lieve soffio di...
Inviato da: bluiceee
il 01/10/2014 alle 08:17
Wow ma grazie...molto galante.
.
Inviato da: elektraforliving1963
il 11/07/2014 alle 22:11
La mia bellissima Elek.
Inviato da: acrostico.bizzarro
il 11/07/2014 alle 21:52
Pure io sbirciò da te ! Un sorriso
Inviato da: elektraforliving1963
il 11/07/2014 alle 21:34
Inviato da: fran111
il 17/08/2016 alle 15:21
Inviato da: bluiceee
il 01/10/2014 alle 08:17
Inviato da: elektraforliving1963
il 11/07/2014 alle 22:11
Inviato da: acrostico.bizzarro
il 11/07/2014 alle 21:52
Inviato da: elektraforliving1963
il 11/07/2014 alle 21:34
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Il “palcoscenico” della vita ha una dura legge: tanti “replicanti”,comparse, volti inespressivi. Una massa indifferente senza identità. Ognuno uguale all'altro,e, a nessuno.
Corriamo un serio pericolo in un mondo dove tutto si uniforma, rischiamo di smarrire la nostra vera essenza, la maschera si fonde con la nostra identità.
E’ solo il pensiero che puo’"filtrare"attraverso le sbarre del nostro essere prigionieri,nessuno potrà mai ingabbiarlo. Lasciamo che si libri in altro al pari di aquila maestosa, senza confini,senza costrizioni.
E’ la sola “manifestazione” che ci faccia uscire dalla condizione del mero esistere, per “accedere” al vivere
Dimenticando che così facendo, lungi dall’ingannare gli altri, inganniamo solo noi stessi.
Se solo riuscissimo ad accettarne l’insensatezza, riusciremmo ad averne il senso della "finitezza". Non saremmo perennemente affaccendati senza concederci limite alcuno, sia nell’autorealizzazione che nella disperazione.
Non “abitiamo” il mondo ,come molto presuntuosamente crediamo, ma l’immagine che ognuno ha del mondo. Ed è con la nostra, a volte ristretta e distorta visione, che ci ritroviamo a fare i conti, e non con le risposte, che molti di noi, vanno ansiosamente cercando