The city of Dite

"7/4/'300" (2)


Un paio d'ore in ritardo rispetto al morire del dì prescelto... In fondo chi ama la costanza degli intenti eccetto i paurosi? Iniziamo."...La mente innamorata, che donneacon la mia donna sempre, di riduread essa li occhi più che mai ardea;e se natura o arte fé pastureda pigliare occhi, per aver la mente,in carne umana o ne le sue pitture,tutte adunate, parrebber nientever' lo piacer divin che mi refulse,quando mi volsi al suo viso ridente."(Par, XXVII 88-96)Dante contempla, ama, fissa se stesso e la sua virtù in Lei. Particolarmente intensi questi versi di puro amore: in un paradiso sempre più etereo ed impalpabile la bellezza si vede e muta, migliorandosi agli occhi mortali che non semplicemente ammirano. Tutta l'arte consentita alle pupille umane non basterà, come la parola, ad avvicinare la visione indescrivibile di Beatrice. E sia: ogni vero amante ha diritto al suo silenzio plenitudinario. In immagine: "Dante and Beatrice" - Henry Holliday