The city of Dite

7/4/'300 (4)


Per correr miglior acque alza le vele            omai la navicella del mio ingegno,che lascia dietro a sé mar sì crudele;e canterò di quel secondo regnodove l'umano spirito si purgae di salire al ciel diventa degno.(Pur, I 1-6)Dante e Virgilio hanno appena abbandonato il primo regno oltremondano e si apprestano a raggiungere la spiaggia che funge da antipurgatorio. Ritroviamo nei primi versi il frequente paragone letterario tra umano intelletto e mezzi marini (la navicella) che molta critica lega alla presenza, poco successiva, di colui che vien considerato custode dell'intero regno: Catone (Virgilio stesso a lui rivolgendosi pronuncia le parole "li tuoi sette regni"). E' quindi probabile che l'incipit della seconda cantica condensi un velato ponte verso il personaggio, tra i pochi davvero rilevanti nel Purgatorio.Nell'immagine di Gustavo Dorè, Dante e Virgilio intraprendono la seconda tappa del viaggio.