The city of Dite

Svegliarsi morti


Il titolo di questo post coincide, nei miei assurdi ed irreali piani, con quello deciso per la mia seconda fatica letteraria. Ottiene però in questa sede una valenza ulteriore; poche ore orsono riflettevo su quanto la banalità possa essere di complessa intuizione per le nostre menti tutte protese all'analisi. Trovo sconcertante constatare come, in modo esclusivo per le relazioni interpersonali, tutto quanto consideriamo portatore di senso secondario non è nulla più di ciò che sembra. Il concetto, lungi dall'essere universalmente valido, può applicarsi a coloro i quali oramai sfatti dalla puntuale corrispondenza d'ogni legge di Murphy decidono di narcotizzare qualche neurone. Lì, nel mezzo di quella disagiata sensazione da esseri SEMIpensanti, l'ispirazione vi urterà in forma di particella vagante e chiarificatrice. Aristotele docet.  Aforisma coordinato:"Conosci te stesso." (Socrate)