The city of Dite

E biscotti furono


Tra forme e consistenze diverse che si possono dare all'estro, quella culinaria risulta particolarmente affascinante. Dal punto di vista strettamente psicoattitudinale il cuoco, o il suo migliore approssimarsi, è un prefezionatore di piacere. Questo implica dispendio di energie in favore del passaggio di un preesistente ente commestibile da prodotto grezzo a raffinato: trasformazione altrochè soddisfacente per chi infine si troverà a consumare. Cucinare dunque può essere una sublimazione affettiva in pieno senso (nel caso in cui produttore e consumatore non coincidano) oppure atto di massima autoconcentrazione dell'Io ("voglio mangiare, preparerò da solo il mio cibo poichè ne sono capace e mi dà gusto"). Queste le mie riflessioni mattutine al di quà della preparazione odierna: biscotti a cioccolato. Non avevo idee brillanti su come impiegare il mio tempo; ho infornato biscotti. Chi fosse interessato al ruolo di assaggiatore ufficiale mi contatti. Gnam.  Aforisma coordinato:"Non c'è amore più sincero di quello per il cibo." (George Bernard Shaw)