The city of Dite

7/4/'300 (8)


La gloria di colui che tutto move                             per l'universo penetra, e risplendein una parte più e meno altrove.Nel ciel che più de la sua luce prende  fu' io, e vidi cose che ridirené sa né può chi di là sù discende;(Par I, 1-6)Le accreditazioni di senso vogliono l'intera Commedia come un personale percorso espiativo dell'autore, pure nelle sue umane e intime contraddizioni (la partecipazione emotiva di Dante di fronte a certi personaggi infernali non verrà più ripetuta). L'incipit dell'ascesa finale non può che essere fieramente dichiarativo: nell'apologia dei primi versi il sommo poeta riassume l'ineffabile.Nell'illustrazione di Sandro Botticelli, Dante e Beatrice.