Cos'è il DOC

Ritratti, autoritratti, diari filmati, reportage di viaggio, film-saggio, video-lettere, film di famiglia........


In un periodo segnato da un sempre più diffuso narcisismo e da un ricorrente bisogno di ancorare la propria identità ad un patrimonio visivo, la questione del rapporto tra cinema e dominio biografico e autobiografico diventa significativa. Si tratta di una relazione, quella tra cinema, biografia e autobiografia, non priva di difficoltà, perché interviene in uno spazio di produzione ibrido, più prossimo alla sfera privata e sperimentale che a quella più propriamente industriale.  Ritratti, autoritratti, diari filmati, reportage di viaggio, film-saggio, video-lettere, film di famiglia, video-confessioni hanno costretto, a partire dagli anni ’60, cineasti e teorici a riflettere su molteplici questioni: il ruolo dell’autore, la dialettica tra soggettività e oggettività e quella tra privato e pubblico, il rapporto tra memoria e immagine e quello tra autenticità e mediazione del cinema, ecc. Il dominio biografico e autobiografico porta dunque a individuare una serie di materiali eterogenei che possono essere ricondotti all'ambigua denominazione di “cinema personale”. Determinato da ragioni assai soggettive, mosso da una curiosità per sé e per l’altro che mette in gioco le radici di ogni identità, teso ad una esplorazione spesso ossessiva, il cinema personale rappresenta da un lato uno sguardo che vuole possedere un legame diretto e forte con la realtà, dall'altro lato, un “genere” che travalica i confini della tradizione letteraria, per diventare lo strumento privilegiato di espressione di un Io ormai definitivamente votato all'immagine.