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Joris Ivens

Post n°38 pubblicato il 24 Maggio 2006 da lugio5
 
Tag: Registi

Joris Ivens
Nato a Nimega, Olanda, il 18 novembre del 1898, Joris Ivens è figlio del proprietario di un negozio di articoli fotografici. Già da ragazzino il suo destino sembra segnato: succedere al padre nella direzione di quel negozio fotografico. A 13 anni gira il primo "filmino" della sua vita. Un western muto di sette minuti a 35 mm. che ha come interpreti i suoi familiari. Nel corso della sua vita e della sua carriera avrebbe allargato di molto il campo visivo delle sue inquadrature. Avrebbe spaziato da un continente all’altro, traversando guerre, avvenimenti, epoche, potenti e oppressi di ogni angolo della terra. Uomini in lotta per la pace e l’indipendenza, contemporaneamente intenti a superare i conflitti con la natura. Nel 1927 è uno dei fondatori della Filmiliga di Amsterdam, uno dei primi cineclub attivi al mondo. All’epoca è già un appassionato di cinema sovietico. Stima ricambiata, visto che il grande regista Vsevolod Pudovkin nel 1931 gli dedica queste parole: "Saluto Ivens come un vero artista dal grande avvenire".
Nell’arco di cinquant’anni la sua monumentale opera documentaristica ha testimoniato le fasi più importanti e drammatiche della storia del xx secolo: dall’urss del primo piano quinquennale alla guerra di Spagna, dalle ultime guerre imperialiste (Vietnam, Laos) alla nuova Cina della Rivoluzione Culturale. Qualcuno lo ha spesso accostato al mitico "Olandese volante", qualcun altro lo ha definito un moderno Marco Polo.
E come Marco Polo è stato più volte attratto dall’Oriente, prima di morire nel 1989. Oriente come Cina, con The 400 milion, del 1938, cronaca filmata della resistenza e della lotta del popolo cinese contro l’aggressione giapponese, con Indonesia Calling, del 1946, o lo straordinario Come Yukong rimosse le montagne del 1971, un lungo documentario suddiviso in 12 parti, realizzato insieme alla moglie Marceline Loridan durante un viaggio in Cina dopo la Rivoluzione Culturale. Progetto ambizioso quanto arduo da condurre a termine, anche se protetto dal benestare del primo ministro Ciu-En-lai.

 
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