Creato da: lugio5 il 03/05/2006
Ricerca sul documentario

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

saupa0galiano1cielocomitatoroatacanalelupetto754corradocaldatopolotogiuditta.morateatrolaboratoriogemini66vr1sardo.pietroluca_tedSaraKappSDOC0antocokrossana.latorrata
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« CONFRONTING THE EVIDENCE...Ritratti, autoritratti, ... »

CREATIVE COMMONS

Post n°68 pubblicato il 16 Luglio 2006 da lugio5
 
Tag: News

Tratto da TuttoScienze e Tecnologia -www.lastampa.it-
La creatività è globale con il nuovo copyright  VERTICE A RIO PER LE LICENZE «CREATIVE COMMONS». TST RACCOGLIE L’INVITO PER RENDERE DISPONIBILI I SUOI PDF
di Anna Masera

A Rio de Janeiro, pochi giorni fa, erano riuniti i Pearl Jam, i Beastie Boys, David Byrne, Brian Eno e la Bbc: testimonial eccellenti, assieme a migliaia di autori meno noti fra produttori di film, fotografi, artisti video e blogger, per discutere di diritti e futuro. «L’idea di copyright è talmente associata alla frase «tutti i diritti riservati» che si fatica ad immaginareun altro sistema»,commentava il «New York Times». Ma un’alleanza globale tra artisti, scienziati e giuristi sta lavorando per creare i «Commons» (i «beni comuni», così definiti per la prima volta durante la rivoluzione industriale inglese). Permettono agli artisti di decidere quali diritti vogliono tenersi stretti e quali preferiscono condividere: i «Creative Commons» (www.creativecommons.it) nella loro forma più ampia permettono ai creatori e ai consumatori di cultura non solo di vedere o ascoltare un’opera digitale, ma anche di copiarla, remixarla o trarne un brano, a patto che all’autore originario sia riconosciuto il suo lavoro.
«Abbiamo un’esplosione di tecnologie che invitano la gente a essere creativa, ma per come sono scritte le leggi tutte queste attività sono presumibilmente illegali», ha dichiarato Lawrence Lessig (www. lessig.org): è il giurista della Stanford University che ha inventato il concetto di Creative Commons, oltre ad aver dedicato due libri sul futuro delle idee e della cultura libera. «Vogliamo creare un futuro in cui la creatività possa svilupparsi in uno spazio protetto senza togliere diritti a nessuno».
Il testimonial chiave della conferenza è stato il cantautore brasiliano Gilberto Gil, che è anche ministro della Cultura e un paladino della battaglia contro il sistema globale di copyright. Gil è stato uno dei fondatori del Movimento Tropicalista, che utilizzava il copia- e-incolla e le tecniche di mixaggio fin dagli Anni 60, molto prima dell’avvento del digitale. «Sempre più la proprietà intellettuale ha bisogno di essere trattata diversamente rispetto al passato: abbiamo bisogno di nuove politiche e nuovi modelli di business, improntati all’accesso», ha dichiarato.
Da quando è stato introdotto il concetto di Creative Commons nel 2003 sono state registrate ben 145 milioni di «creazioni», di cui più di 100 milioni in sei mesi. La maggior parte sono blog - ha spiegato Lessig - e poi immagini e musica, anche se cominciano a crescere i video. Tra le opere registrate sotto licenza Creative Commons c’è il video «Life Wasted» dei Pearl Jam, il primo in otto anni. Anche il disco dell’81, «My Life in the Bush of Ghosts», è appena stato rimesso in vendita con una licenza Creative Commons, che invita gli ascoltatori a remixare e scaricarsi un paio di brani senza paura di finire in tribunale per violazione di copyright. Intanto la Microsoft ha reso disponibile un programma «plugin» per il software Windows Office, che permette di indicizzare le proprie creazioni, come le presentazioni in PowerPoint e i documenti Word, con licenza Creative Commons.
Gil ha raccontato di aver dovuto battersi in tribunale per riconquistare la proprietà del proprio lavoro dalle case discografiche: un catalogo di oltre 400 canzoni, che sono registrate con licenza Creative Commons. Ma - fa notare Gil -migliaia di musicisti si ritrovano intrappolati dall’intermediazione delle loro case discografiche, che non vogliono perdere il controllo e rischiare di diventare superflue.
«Nel passaggio da un mondo analogico a un mondo digitale, vediamo opportunità e minacce» ha dichiarato Richard Owens, portavoce dellaWIPO(World Intellectual Property Organization), l’agenzia dell’Onu. Per questo - ha aggiunto- «Creative Commons offre una grande promessa».
Raccogliendo la sfida, «La Stampa», prima tra i grandi quotidiani in Italia, per agevolare l'utilizzo dei suoi contenuti in una modalità innovativa rispetto al copyright tradizionale, rilascia le pagine in formato .pdf (Portable Document Format) di TuttoScienze e Tecnologia sul sito Internet sotto licenza CreativeCommons: cioè una licenza in cui l'editore ne autorizza esplicitamente l'utilizzo a patto che venga citata la fonte: «Tratto da TuttoScienze e Tecnologia -
www.lastampa.it».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Documentando/trackback.php?msg=1416225

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
canidia2
canidia2 il 18/07/06 alle 21:52 via WEB
Accogliendo il tuo invito eccomi finalmente tra le pagine del tuo blog: davvero un gran bel blog, complimenti! mi sa che finirò con il consultarlo spesso.......
(Rispondi)
 
 
lugio5
lugio5 il 21/07/06 alle 12:31 via WEB
Grazie per la visita.... cercherò di tenere aggiornato il blog e inserire argomenti interessanti....
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963