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« Il montaggio cinematografico I fantasmi di pietra »

Poffabro, la notte dei "dispetti"

Post n°80 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da lugio5

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E anche stavolta San Nicolò l'ha combinata grossa: non solo ha distribuito i doni a tutti i bimbi del "borgo dei presepi" ma ha pure rispettato una sua abitudine "dispettosa" che si ripete da oltre 60 anni solo a Poffabro. Solamente qui, infatti, la notte del cinque dicembre si anima di "folletti dispettosi": nulla a che vedere con i Batebandons di Montereale Valcellina (o Batibidons di Fratta), quando i bambini si radunano per strada con coperchi e barattoli da percuotere, in un rumoroso annuncio dell'arrivo del santo più amato dai bambini. A Poffabro il "santo" e i suoi numerosi aiutanti fanno ben altro: trasportano infatti nottetempo un'infinità di oggetti, che per "magia" si ritrovano al mattino sulla fontana della piazzetta principale. Al mattino del sei la fontana è trasformata in una composizione artistica con giocattoli, ombrelli colorati e aperti, gerle, secchi, vasi di fiori, attrezzi da giardino, bambole, tappeti e addirittura cancelli di case private, cucce per cani, motociclette: tutto riunito intorno alla fontana. La composizione "misteriosa" non è che il mucchio di regali che il santo patrono fa al paese, per accontentare i più piccini ma anche gli adulti. La tradizione originalissima di Poffabro viene rispettata in pieno anche con temperature polari - e non è certo il caso di questa edizione - soprattutto perché implica una vera "sfida": quella tra gli abitanti più anziani, che hanno cura di nascondere qualsiasi oggetto dimori nei propri cortili già alcuni giorni prima della notte del 5 dicembre, e quella dei giovani, sempre intenzionati a farla franca, prendendo tutto a prestito rigorosamente in maniera anonima. Da qualche anno, poi, San Nicolò e i suoi fidi aiutanti lasciano anche sulla soglia delle abitazioni "trafugate" un piccolo dono preparato dagli aiutanti del patrono: nonostante la gentilezza, immancabilmente, il mattino del 6 c'è chi si alza prestissimo per recarsi in piazza a recuperare in fretta il maltolto, pur di non ammettere davanti all'intero paese di essere stato raggirato. Il perdurare della tradizione dal Dopoguerra ad oggi si basa proprio su questo: organizzare il dispetto per benino rimane certamente la parte più divertente del gioco.

Anna Vallerugo

I Borghi più belli d'Italia

 
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