LABALLERINADOLCE

... Amore e Bellezza.


... "Oh, me lo ricordo ancora bene, nonostante siano passati tanti anni... Eravamo tutte innamorate di lui," mi disse sospirando amaramente, "non che lui fosse bello, questo no, ma era senza dubbio affascinante. Aveva una forte attrattiva ed era imprevedibile, capisci?" mi guardò ed io risposi con un cenno della testa.Non ero sicura di essere interessata a sentire questa storia. Un'altra storia. Diversa, ma fondamentalmente uguale. Eppure lei comprese il mio silenzio come un invito a proseguire."Era intelligente, aveva un'intelligenza quasi femminea, direi. Forse lo amavamo proprio perché era completamente diverso da tutti gli altri maschi che c'erano nei dintorni. Ecco, gli altri erano maschi, lui era proprio un signore." Le si illuminò lo sguardo a questa identificazione improvvisamente baluginata nella sua mente. "E noi tre avevamo perso la testa. Eravamo tutte e tre bellissime... Belle e molto intelligenti. Avevamo potuto studiare, d'altronde." Mi guardò fissa negli occhi. "La mia non è immodestia. Era sinceramente quello che gli altri percepivano. Avevamo tutti i maschi ai nostri piedi.... Perché è questo che regala la bellezza. Ti pone sempre al centro dell'attenzione e ti fa desiderare da chiunque. Comunque il tempo è destinato a trascorrere.... E la bellezza a scivolare via, con gli anni. Ma questo te lo racconterò un'altra volta, fanciulla. Quello che volevo dire, se la memoria non mi tradisce ancora come si diverte a fare ultimamente, è che la logica affermava che lui avrebbe dovuto scegliere una di noi tre. E' così che va il mondo, no? Dimmelo tu, bambina, che adesso ci sei più dentro di me. Uno bello e una bella, un benestante ed una benestante, un acculturato ed una donna intelligente. Questo afferma la ferrea logica matematica.Quello che successe allora, - e me lo ricordo come fosse ieri, bada bene fanciulla -, non ha nulla a che vedere con la logica. Lui sposò una donnicciuola ben bruttina, con poche fattezze da signora e ancora erudizione. Ma... L'amore scelse per lui." Sospirò, ricordando la giovinezza. "Questo accadimento probabilmente colpì soprattutto il mio amor proprio, però anche il mio cuore ebbe le sue pene, in quanto rimase sprovvisto di fiducia per molto tempo. Mi incapricciai di trovare il motivo. E tale motivo non era la mia mancata scelta. Bensì la scelta di una donna che non aveva caratteristiche idonee al lignaggio di quell'uomo.Ah, mi venne anche la febbre per qualche periodo. Attorno a me credevano che io soffrissi di malaria. Ahimè, soffrivo di mal d'amore, invece! Non mangiavo e dormivo sonni inquieti. Non accettavo che mi fosse stata preferita una donna brutta, malfatta, ignorante. Che ne era dunque della mia bellezza, vilipesa a quel modo? No, no, non potevo accettarlo! Che senso aveva allora essere bella? La bellezza era dunque una beffa, che poteva far in modo che incantassi tutti gli uomini del mondo... Ma non quello del mio cuore?Come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Dopo molti mesi, il mio cuore iniziò pazientemente a ricucire la sua ferita. L'orgoglio ci mise molto più tempo; ormai non ricordavo quell'uomo da molto tempo e mi è rimbalzato in testa appena mi hai fatto quella domanda, bambina mia." Gli occhi le scintillarono, probabilmente al ricordo di giorni perduti. Forse si aspettava che le replicassi qualcosa, ma perpretrai il mio ostinato silenzio."Le mie sorelle guarirono molto più fretta, con l'arrivo al paese di due giovani militari che sposarono a poca distanza l'una dall'altra. Io, invece, ero incapace di accettare quando asserivano che colui che aveva spezzato il mio giovane cuore, non fosse adatto a me. Diventavo furibonda: come potevano sentirsi in diritto di affermare una simile sciocchezza?" Si fermò qualche istante a riflettere. "Col senno di poi, ovviamente, compresi che avevano ragione loro. Non sarebbe stata la persona adeguata al mio temperamento. La vita ebbe in serbo per me anche cose belle, anche se adesso non ti spiego con dovizia di particolari, ma non avrebbe potuto farmi doni così belli, se il mio destino avesse assunto il percorso che fortemente anelavo quando ero così inesperta."Riportò su di me i grandi occhi scuri annebbiati dall'età e da acciacchi e dolori, portati sulle spalle, inesorabili, per tanti, troppi anni. Mi scrutò silenziosamente per molto tempo, mentre io tenevo le braccia abbandonate in grembo."La bellezza è evanescente." Mi disse con dolcezza, accarendomi una guancia. "E' tipica della gioventù ed attributo di un carattere indomito e appassionato." Sorrise. "Eppure l'amore sa quanto essa sia fragile ed illusoria, perciò non ne tiene conto." Fece una breve pausa. "L'amore vuole quello che hai qui." Poggiò una delle sue mani rugose e col sangue a fior di pelle sulla parte destra del mio petto. "E non vuole sconti. Ah, Dio me ne scampi, ma sia benedetta quella volta che lui scappò con quella donna insignificante! Con lui avrebbe amato il mio orgoglio, ma è il cuore che deve amare. E se il cuore ama, l'anima si schiude. E quello è un tripudio di gioia, fanciulla, fidati di quello che ti dice una vecchia carampana come me!"Le sorrisi e lei prese le mie mani fra le sue. Una smorfia le attraversò caducamente il volto."Ah... Mani fredde... Cuore caldo!" Sentenziò.