Creato da laballerinafelice il 08/03/2011

LABALLERINADOLCE

Ci sono Sogni a cui puoi solo arrenderti...

 

... Sguardi.

Post n°264 pubblicato il 08 Maggio 2013 da laballerinafelice

... Sono iniziati per caso. Uno sguardo tenendo aperta la porta per entrare - da gran gentiluomo tra l'altro (al giorno d'oggi non ne esistono praticamente più...) -, uno sguardo durante la lezione e qualcuno mentre ci si avvia verso l'aula.

Poche parole, prima di un esame, ovvio che ci sarebbero state, dette con un tono di voce meraviglioso.

Che sia possibile?
Diciamoci la verità. Se mi guardasse il fondoschiena avvolto nelle leggings aderenti sarebbe un discorso. I maschi sono tarati e lo fanno senza accorgersene, nulla di ché.

Ma il fatto che mi guardi il viso, che mi fissi tanto da attirare la mia attenzione mi mette l'ansia, oltre che a mettermi in imbarazzo.

Ricambio i suoi sguardi, ho bisogno di farlo. Ma ho paura di farmi un viaggio mentale per niente.... Anzi, sono già piuttosto avanti coi lavori... Purtroppo.

 
 
 

... Siete uno stress, ve l'hanno mai detto??

Post n°263 pubblicato il 24 Marzo 2013 da laballerinafelice

... Questo vostro tenace ed insistente riempirmi la mail di inviti a leggere i vostri blog è paragonabile allo stalking e fomenta quella parte del mio carattere da 'bastian contrario, (leggi: più si insiste nel chiedermi di fare una cosa, più evito di farla).

Chissà cosa mai scriverete, da avere questa folle urgenza di essere letti, bah.

E niente, sono risorta dopo molto che non scrivevo, per rendervi partecipi di questo mio fastidio....

Buona Domenica delle Palme!

 
 
 

... Auguri ad una grande Donna, al suo sogno pił grande!

Post n°262 pubblicato il 11 Febbraio 2013 da laballerinafelice

... Una persona si può chiedere: ma lei, che ha vinto un sacco di premi che tanti altri artisti nemmeno se li possono immaginare, che ha venduto 50 milioni di dischi in vent'anni di carriera, amata in tutto il mondo, che con i suoi concerti riesce a fare sold out ovunque, dalla Sicilia alla Lombardia, da Londra a Rio de Janeiro, l'unica cntante italiana che è riuscita a riempire San Siro, cosa può volere di più dalla vita?

Voleva fare la mamma, semplicemente, come qualsiasi normalissima donna.

E Laura Pausini l'8 Febbraio, insieme al compagno Paolo Carta, ha realizzato il suo sogno più grande, quello atteso.

Paola. Una femmina. Un cucciolo d'uomo che porta come nome l'unione di quelli dei genitori, come simbolo per suggellare il loro grande amore.

Lei, la mamma, la grande popstar internazionale, ha vissuto la gravidanza in maniera riservata ed elegante come, purtroppo, non eravamo più abituati. In concomitanza con le celebrazioni per i 20 anni di carriera di questa artista, l'intimità particolare, con cui ha saputo avvolgere il periodo di attesa di Paola, Laura è riuscita a rendere sicuramente ancor più magico l'arrivo della piccola.
Questo ha fatto sì che al momento dell'annuncio, Venerdì pomeriggio, il sito www.laurapausini.com fosse a tratti inagibile, per i milioni e milioni di contatti provenienti da tutto il mondo. Migliaia i commenti sulla sua pagina Facebook e sull'account di Twitter e qualcuno, sbilanciandosi, ha detto che la riservatezza della Pausini si compensava con l'immensa gioia esternata dai suoi fans. Ma, giustamente, abbiamo atteso trepidamente questo momento.
E come lei ha più volte ribadito:
"Mi dispiace per tutti gli altri artisti, ma i miei fans sono i migliori."

Un'altra straordinarietà che ben si accompagna con questa donna speciale è che la piccola Paola sia arrivata nel giorno in cui, sette anni fa, Laura Pausini vinceva il Grammy Award, unica donna italiana a vincerlo ed onore destinato in Italia, prima di lei, solo a Domenico Modugno, molti anni prima.

Al momento dell'annuncio della gravidanza, lei stessa aveva affermato:
"Il Grammy più bello ce l'ho nella pancia."

Tanti auguri Laura, a te, a Paolo ed alla cucciola Paola. Goditi questo momento, prenditi il tempo che ti serve, sarai una mamma meravigliosa.

Noi fans ti aspetteremo sempre con tanto amore...!

 
 
 

... Amore e Bellezza.

Post n°261 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da laballerinafelice

... "Oh, me lo ricordo ancora bene, nonostante siano passati tanti anni... Eravamo tutte innamorate di lui," mi disse sospirando amaramente, "non che lui fosse bello, questo no, ma era senza dubbio affascinante. Aveva una forte attrattiva ed era imprevedibile, capisci?" mi guardò ed io risposi con un cenno della testa.
Non ero sicura di essere interessata a sentire questa storia. Un'altra storia.
Diversa, ma fondamentalmente uguale. 
Eppure lei comprese il mio silenzio come un invito a proseguire.
"Era intelligente, aveva un'intelligenza quasi femminea, direi. Forse lo amavamo proprio perché era completamente diverso da tutti gli altri maschi che c'erano nei dintorni. Ecco, gli altri erano maschi, lui era proprio un signore." Le si illuminò lo sguardo a questa identificazione improvvisamente baluginata nella sua mente. "E noi tre avevamo perso la testa. Eravamo tutte e tre bellissime... Belle e molto intelligenti. Avevamo potuto studiare, d'altronde." Mi guardò fissa negli occhi. "La mia non è immodestia. Era sinceramente quello che gli altri percepivano. Avevamo tutti i maschi ai nostri piedi.... Perché è questo che regala la bellezza. Ti pone sempre al centro dell'attenzione e ti fa desiderare da chiunque. Comunque il tempo è destinato a trascorrere.... E la bellezza a scivolare via, con gli anni. Ma questo te lo racconterò un'altra volta, fanciulla. Quello che volevo dire, se la memoria non mi tradisce ancora come si diverte a fare ultimamente, è che la logica affermava che lui avrebbe dovuto scegliere una di noi tre. E' così che va il mondo, no? Dimmelo tu, bambina, che adesso ci sei più dentro di me. Uno bello e una bella, un benestante ed una benestante, un acculturato ed una donna intelligente. Questo afferma la ferrea logica matematica.
Quello che successe allora, - e me lo ricordo come fosse ieri, bada bene fanciulla -, non ha nulla a che vedere con la logica. Lui sposò una donnicciuola ben bruttina, con poche fattezze da signora e ancora erudizione. Ma... L'amore scelse per lui.
" Sospirò, ricordando la giovinezza. "Questo accadimento probabilmente colpì soprattutto il mio amor proprio, però anche il mio cuore ebbe le sue pene, in quanto rimase sprovvisto di fiducia per molto tempo. Mi incapricciai di trovare il motivo. E tale motivo non era la mia mancata scelta. Bensì la scelta di una donna che non aveva caratteristiche idonee al lignaggio di quell'uomo.
Ah, mi venne anche la febbre per qualche periodo. Attorno a me credevano che io soffrissi di malaria. Ahimè, soffrivo di mal d'amore, invece! Non mangiavo e dormivo sonni inquieti. Non accettavo che mi fosse stata preferita una donna brutta, malfatta, ignorante. Che ne era dunque della mia bellezza, vilipesa a quel modo? No, no, non potevo accettarlo! Che senso aveva allora essere bella? La bellezza era dunque una beffa, che poteva far in modo che incantassi tutti gli uomini del mondo... Ma non quello del mio cuore?
Come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Dopo molti mesi, il mio cuore iniziò pazientemente a ricucire la sua ferita. L'orgoglio ci mise molto più tempo; ormai non ricordavo quell'uomo da molto tempo e mi è rimbalzato in testa appena mi hai fatto quella domanda, bambina mia.
" Gli occhi le scintillarono, probabilmente al ricordo di giorni perduti. Forse si aspettava che le replicassi qualcosa, ma perpretrai il mio ostinato silenzio.
"Le mie sorelle guarirono molto più fretta, con l'arrivo al paese di due giovani militari che sposarono a poca distanza l'una dall'altra.
Io, invece, ero incapace di accettare quando asserivano che colui che aveva spezzato il mio giovane cuore, non fosse adatto a me. Diventavo furibonda: come potevano sentirsi in diritto di affermare una simile sciocchezza?
" Si fermò qualche istante a riflettere. "Col senno di poi, ovviamente, compresi che avevano ragione loro. Non sarebbe stata la persona adeguata al mio temperamento.
La vita ebbe in serbo per me anche cose belle, anche se adesso non ti spiego con dovizia di particolari, ma non avrebbe potuto farmi doni così belli, se il mio destino avesse assunto il percorso che fortemente anelavo quando ero così inesperta.
"
Riportò su di me i grandi occhi scuri annebbiati dall'età e da acciacchi e dolori, portati sulle spalle, inesorabili, per tanti, troppi anni. Mi scrutò silenziosamente per molto tempo, mentre io tenevo le braccia abbandonate in grembo.
"La bellezza è evanescente." Mi disse con dolcezza, accarendomi una guancia. "E' tipica della gioventù ed attributo di un carattere indomito e appassionato." Sorrise. "Eppure l'amore sa quanto essa sia fragile ed illusoria, perciò non ne tiene conto." Fece una breve pausa. "L'amore vuole quello che hai qui." Poggiò una delle sue mani rugose e col sangue a fior di pelle sulla parte destra del mio petto. "E non vuole sconti. Ah, Dio me ne scampi, ma sia benedetta quella volta che lui scappò con quella donna insignificante! Con lui avrebbe amato il mio orgoglio, ma è il cuore che deve amare. E se il cuore ama, l'anima si schiude. E quello è un tripudio di gioia, fanciulla, fidati di quello che ti dice una vecchia carampana come me!"
Le sorrisi e lei prese le mie mani fra le sue. Una smorfia le attraversò caducamente il volto.
"Ah... Mani fredde... Cuore caldo!" Sentenziò.

 
 
 

... E tu, che cosa ti racconti?

Post n°260 pubblicato il 06 Gennaio 2013 da laballerinafelice

... "Come ti senti?"
Non mi sento. Più.

Boh. E' così semplice, secondo gli altri. Ma io non sono gli altri, io sono io. Ed troppo surreale per un leone fare la pecora....
Insoddisfatta.

Troppo schifo.

Come fai tu ad essere così? Ed io, come faccio ad essere diventata così?
Come fai a venderti così?
E sì, che abbiamo tutti un prezzo, ma puoi scegliere se venderti o meno.
Vedi, è la società che temo. Che ci vuole omologare.
Io non sono omologabile. Io non sono in vendita.
Io sono un leone ferito.
Ma un leone ferito non è morto.
"Era quello che volevi", dice la vocina nella mia testa.
Era quello che volevo. (?).

Oh, merda, no.
Ma una qualche menzogna bisogna pur raccontarsela per sopravvivere
.

 
 
 

... Un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni.

(John Barrymore).

 

... Una Donna, una voce, un'emozione infinita... 

... LAURA PAUSINI...

 

... Se un uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire,

allora non è adatto a vivere.

(Martin Luther King).

 

... Posso fingere una passione che non provo, ma non posso fingerne una che mi brucia dentro come il fuoco.

(Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray).

 
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... Il Ballo fa capire molto di una persona,
guardando come si muove,
guardando i suoi passi.
Se uno lo fa sul serio, ce l'ha nell'anima.

Io ballo,
perchè la Danza può cambiare le cose.

(Step Up 3).

 
 
 

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