DolceMarea

Lei...


Il volto rivolto verso l’alto. La pioggia scendeva fitta e veloce… doveva percorrere forse non più di duecento metri per arrivare alla sua auto, ma in quel momento sembravano cento chilometri... conscia del fatto che come avrebbe messo il primo piede fuori, il secondo sarebbe stato già fradicio al solo pensiero…  doveva però andare, aveva un appuntamento e non poteva mancare...  aveva un compito da eseguire e il maltempo non era contemplato nelle scuse per un ipotetico ritardo o peggio ancora per un’assenza…  era una ragazza coraggiosa, la sua bellezza  era di quelle che ti colpiscono al primo sguardo e c’era qualcosa nel suo viso, o forse nel suo portamento o semplicemente nel suo sorriso, quando si apriva, da farti gioire di avervi  posato lo sguardo…  aveva da poco passato i trent’anni, i suoi occhi nocciola  nascondevamo molto bene il tremito del suo pensiero...  la sua mano stretta intorno al manico dell’ombrello ostentava una sicurezza apparente, che spesso l’aveva tolta d’impiccio, dando  spazio  all’immagine di una donna in carriera...   forte con la certezza di poter arrivare ovunque volesse,  per il solo e semplice motivo di averci provato... in molti pensavano non avesse scrupoli, ne che fosse dotata di sensibilità, ma soprattutto pensavano che  fosse pronta  tutto pur  di arrivare là….  sì, pronta a tutto… ma non per raggiungere ciò che si pensava…  dovrei raccontare forse molte cose, per far intendere qualcosa di più... ma si aggiungerebbero dei dettagli quasi inutili… meglio che ognuno segua il filo dei propri pensieri, meglio che ognuno crei dentro di sé, il suo perché, il suo senso… i suoi fatti…  aveva forse fatto non più di dieci passi ed era già un pulcino fradicio…. non aveva nulla per cambiarsi, non poteva far tardi… doveva andare… salì in macchina, prese il pacchetto dal cruscotto e mise in moto…  aveva nel pomeriggio consegnato al suo capo un lavoro importante… rivedeva nella sua mente i punti salienti e le strategie fondamentali… (ma non c’era tempo..)   l’ultimo semaforo rosso... l’orologio segnava le 20.25…  forse ce l’avrebbe fatta…. i capelli appiccicati alla testa, aveva forse un brivido di  freddo  in corpo…  o come sempre era un altro brivido quello che stava nascendo in lei… .... Se tornassi  indietro??ma perchè rovinare i pensieri di ognuno, perchè creare suggestioni, perchè...  con il telecomando ha aperto il garage, ha fermato la macchina... si è tolta l'impermeabile zuppo ed è scesa... ha acceso la luce... ha cambiato le scarpe...  ha agitato i capelli  fradici  indietro.... era pronta... erano le 20.30.... Il primo compito di un vincente è sempre quello di farsi trovare pronto...  sempre.  E Lei... lo era.