...E allora andare via diviene un'esigenza, quella "rigenerazione" dettata dal bisogno di respiro diverso... la mia incapacità di scendere a quei compromessi di un sorriso tirato mi fa istrice e pungo anche a distanza e lo vedo attraverso gli occhi degli altri, mi sento di rimbalzo e non riesco a far diversamente, allora prendo le stoviglie e divento massaia, acquisto un'indifferenza che si veste di altre orecchie e affondo il pensiero nella possibilità di non lasciarmi ferire, di non lasciarmi schiacciare. Ho impiegato tempo, anni per acquisire un poco di precario equilibrio, ho sudato pizzo e merletti per amare quella me che "strasborda", per lasciarla fluire, e quando l'intoppo si manifesta così dirompente... non c'è diga che tenga il fuoco divampa e la fiamma travolge... e l'acqua non lava via niente, ma niente per davvero... ...non sono ferita, sono molto arrabbiata per l'incapacità dell'uomo di dire la verità, per l'incapacità di guardarsi in quelle palle degli occhi e dire veramente quel che si pensa, quel che si è... salviamo le apparenze, manteniamo il giusto distacco... e poi, siamo grandi, no?...che schifo.