Dolceamaro

OLTRE


In giorni come questi non è per nulla facile credere che la mia forza di volontà, le mie certezze e le mie speranze siano poi così forti. In quanto essere parecchio umano ho anche momenti in cui credere di essere ciò che si vuole viene soffocato di impotenza per tante cose. Sì, in quanto essere umano -che ha un cuore e le sue debolezze- mi permetto di concedermi qualche lacrima e qualche pensiero nero. So che poi passerà ma a volte, chissà perché, lasciarsi andare anche alla propria fragilità può far bene per poi trovare di nuovo la forza. Ora sono nuda e sono sempre io. Senza pietismi inutili, senza voler essere consolata, solo io xchè questo è il mio diario e racconta di me. 
Le montagne svettano in cielo alte e superbe  come colossiSi protendono come lunghe braccia per pregare l’infinito.Per chiedere aiuto alle fate del sorriso.Confondono il loro pianto con canti di flauti magiciMa la loro stupenda imponenza non supera il dolore racchiuso nel pianto di un uomo.Si nascondono fra le nuvole ma cercano nel vuoto un po’ di luceLa luce della vita che non si scorge altre loro stesse. Oltre io come donna non posso vedere,non voglio credere che dietro a queste invalicabili vetteesista un cielo blu inondato di pace e serenità. Ho paura, paura di avere sempre le rocce davanti a me,non vedo niente, a volte la nebbia è talmente fitta da farmi perdere. La mia vita finisce qui senza più sentire il suono dei flautiChe possono riuscire a superare la barriera della rocciaE allora grido con tutto il cuore.Proverò a superare l’ostacolo per vedere oltre,Per struggermi al calore del sorriso che so esistere là dove gli altri amano Ma vedo ancora buio, non sento niente e so che…Che sono solo un sassolino di questa montagna senza vita.