Drama

Ofelia 5 ovvero le ingordigie


   Come chi abbia fame ma non sappia immaginarsi portate sopraffini e mangerebbe pane con un filo d'olio tanto quanto un piatto di studiata architettura culinaria, s'era avvicinato a lei, banchetto che s'era già rivelato fastoso e opulento, ma che poteva offrirgli ora anche cibo sciapo, si sa, capricci d'amante.E quella, che con lui non aveva fantasie tortuose e oscure e si pensava più compagna che una circe dalle profferte oscene, gli si offrì, prima lieve e incagliata nei pudori dell'affetto devoto, e poi via via sempre più carnale, umida, selvaggia, spregiudicata,  e lui si seppe compagno di lussuria, si spogliò dall'abbaglio delle fantasie fiacche e s'inoltrò nei luoghi foschi della concupiscenza più sfrenata e ogni antro diventò via di piacere e stordimento, la decenza era dimenticata, erano solo mani e ventri affocati e grotte che diventavano lingue e marmi che affondavano nelle linfe proibite.Lei rovesciò gli occhi e, liberata, crocifisse all'aria il nome di lui.