NEMO

Senza entusiasmo


Non scrivo da quasi un mese, ma la lettura non l’ho abbandonata mai. Dopo l’Isola di Arturo ho letto Oliver Twist di Dickens e Nana di Zola.Non ho scritto pensieri su queste letture, non saprei spiegarne il motivo, ma non hanno ispirato in me niente di particolare, nessuna simpatia verso qualche personaggio, nessun colpo di scena, nessuna novità. Oliver Twist è la storia a lieto fine di un bambino che non ha mai visto la madre e che cresce in un ospizio parrocchiale, senza amore, in condizioni disumane; dopo varie peripezie, incontra persone di cuore che si prendono cura di lui e lo aiutano a riappropriarsi del suo passato e delle ricchezze che gli spettano. Una storia spesso prevedibile, che qualche anno fa avrebbe potuto anche piacermi, ma adesso non mi ha trasmesso niente e,  in verità , neppure  mi aspettavo che questo libro aprisse nuovi orizzonti della mente. Né i personaggi e né il protagonista hanno lo spessore psicologico che noi lettori moderni ci aspetteremmo da un romanzo ed io confesso che più di una volta mi è sembrato di avere a che fare con  personaggi di una favola, disumani, senza complessità, anzi, così semplici da sembrare assurdi, che si muovono seguendo un certo ruolo nella storia e le cui azioni e comportamenti possono essere previsti senza sforzo alcuno da parte del lettore. Per questi motivi, i personaggi non mi hanno coivolta nelle loro storie, neppure questo povero e sfortunato Oliver (che poi tanto povero non era!), troppo buono e dolce per essere reale, perché la cattiveria subita quando si è piccoli dovrebbe rendere aggressivi e imbruttire l’animo, invece questo ragazzino sembra un martire cristiano, è troppo lontano dal bambino reale. Tra lui ed Arturo della Morante, oltre a quasi un secolo , di cui bisogna pur tenere conto, passa un abisso immenso ed incolmabile.PS.Se vi serve una buona ed affidabile mappa della Londra ottocentesca, quartieri malfamati compresi, potete affidarvi senza ombra di dubbio a questo testo.