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OMAGGIO AL MESE

Post n°96 pubblicato il 11 Novembre 2006 da DonnaMusica

NOVEMBRE

Gemmea l’aria, il sole così chiaro

 che tu ricerchi gli  albicocchi in fiore,

 e del prunalbo l’odorino amaro

senti nel cuore…

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante

 di nere trame segnano il sereno,

 e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante

 sembra il terreno.

Silenzio, intorno : solo , alle ventate,

 odi lontano , da giardini ed orti ,

di foglie un cader fragile. È l’estate,

fredda, dei morti.

(Giovanni Pascoli, Myricae)

SAN MARTINO

LA nebbia a gl’irti colli

 piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla  e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir de’ tini

va l’aspro odor de i vini

l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

se l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi

stormi d’uccelli neri,

com’esuli pensieri,

nel vespero migrar.

(Giosuè Carducci, Rime nuove)

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Commenti al Post:
tqtesorino
tqtesorino il 13/11/06 alle 21:34 via WEB
un besito donnita
 
 
DonnaMusica
DonnaMusica il 14/11/06 alle 15:24 via WEB
ciao belinduccia cara, un besito por ti. SMACK
 
SempliceCuore
SempliceCuore il 14/11/06 alle 14:03 via WEB
Hai fatto bene a riportare queste che sono due poesie meravigliose. Simboleggiano perfettamente i segni del novembrino e dell'atmosfera di inizio inverno. La poetica del Pascoli è da inquadrare sicuramente nelle vicissitudini della sua vita. Partorisce questa raccolta di poesie bucolica in cui probabilmente è chiaro il riferimento a esperienze che hanno scavato nel suo profondo. Il Novembre Pascoliano è una ricerca di vecchi ricordi tangibili e concreti di una stagione serena. A dire il vero, sono emozioni che il Pascoli avrà difficoltà a trovare e inseguirà con disperazione per tutta la vita segnando così la sua poesia. Il novembre Pascoliano è secco come i fiori, stecchito come le piante, nero e vuoto come il cielo, brullo come il terreno, c'è silenzio intorno, il vento riecheggia per cantare le lodi della desolazione e della morte...persino l'estate viene definita fredda: "Ossimoro delle stagioni della natura e del suo cuore". Mi sembra di notare in questa "estate fredda" il ricordo della morte del padre avvenuto in un quanto mai freddo e insensibile agosto. Sarà novembre per sempre nel cuore del Pascoli. Non tornerà più il sereno. La sua vita spezzata segnerà una crescita mancata: "E' il tempo del fanciullino bucolico". Davvero un'immagine splendida e una poesia eccezionale. Di tutt'altro aspetto è la poesia di Carducci. Vive un'infanzia felice e ribelle che determina lo spirito di una poesia bucolica ma di grande speranza. Una poesia come questa intrisa delle più belle emozioni di Novembre. Si coglie un'atmosfera che non appare mai desolata ma piuttosto realistica e di unione. Si, per Carducci, Novembre è un mese pur sempre freddo e burrascoso. Tuttavia, l'essere umano non reagisce crogiolandosi e schermendosi nel suo dolore come nel Pascoli. Anzi l'uomo coglie l'occasione per riunirsi rallegrante davanti ai fuochi accesi e al buon vino: "Riecheggia il candido e placido inverno sognante e al tempo stesso ribelle alla vita". Fuori è freddo, ma il cuore resta caldo per attendere con trepidazione il ritorno della gioiosa Estate. Il Carducci non era uomo da arrendersi all'esistenza e, in questa poesia come nella logica della sua poetica, mi sembra lecito parlare di "Caldo Inverno". Dunque, siamo di fronte a due "spiriti" un pò diversi: "La fredda estate Pascoliana e il Caldo Inverno di Carducci". Credo Marianna che hai scelto molto bene come sempre. Hai colto nel vasto panorama della poesia bucolica e stagionale, due componimenti che danno una visione differente di uno stesso fenomeno. E' ben dimostrato come spesso siamo noi a dare un senso diverso a quello che ci circonda. Personalmente, mi sento più vicino a Carducci perché credo che in fondo una vita desolata non fa comodo a se stessi. Meglio continuare ad accarezzare qualche sogno per essere più sereni. Tuttavia, è comprensibile che certi episodi come la morte del padre del Pascoli segnano per sempre l'esistenza e lasciano un segno profondo nel cuore: "Una ferita che non si sana forse mai più". In fondo a tutti capita almeno una volta di sentirsi un vuoto dentro e trovarsi a cantare come in una meravigliosa (a mio modo di vedere) canzone dei Guns 'n roses usando questo bellissimo testo..."Per cui non importa l'oscurità...Possiamo ancora trovare una via...Perché niente dura per sempre...Nemmeno la fredda pioggia di Novembre" ed ancora "November rain"...Bellissime poesie Marianna come il tuo cuore in cui è sempre estate e che dona una grande emozione anche nel mio con i tuoi scritti. Un bacio dolce
 
 
DonnaMusica
DonnaMusica il 14/11/06 alle 15:41 via WEB
Ciao dolce Simo! bellissimo commento, molto personale e profondo, che dimostra quanto tu conosca la poesia pascoliana e carducciana. Hai spiegato chiaramente cosa avevano nel cuore entrambi i poeti quando l'ispirazione li colse. In effetti, il Carducci vive un'epoca segnata ancora dalla fiducia nell'uomo e nel progresso, da virili e sani ideali patriottici e fa della poesia anche strumento per incoraggiare le coscienze, è un poeta-vate - diciamo in letteratura- un poeta che guida il popolo. Pascoli, segnato certamente dalla morte dal padre e da altri lutti e separazioni familiari, vive un 'epoca che è stata definita poi, sulle orme della letteratura francese, Decadente. Con Pascoli la poesia si presenta come una forma di veggenza, rivelazione di qualcosa che sta al di là della realtà fenomenica e questa forza immaginativa è fortissima nei bambini. Bisogna coltivare questa capacità, restare bambini: è il messaggio pascoliano. L'uno maestro, l'altro allievo: due generazioni diverse. Entrambi affrontano due lutti dolorosissimi: l'uno perde il figlio, l'altro il padre. Carducci sa cosa significa essere padre e questa esperienza non toccherà mai Pascoli, che piangerà sempre la mancanza della protezione familiare. Dici bene Simo, è un bambino mai cresciuto. Le poesie sono state scelte per omaggiare questo mese e da me sono amatissime. Come Pascoli anche io sono legata alla mia infanzia, perché è stato un momento bellissimo della mia vita, ma come Carducci, vado avanti, reagisco, perché detesto la pigrizia d'animo e crogiolarmi nel dolore. Un bacio fortissimooo smack
 
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Data di creazione: 27/08/2005
 

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