Polli di allevamento

Lona


[parlato] Era una giornata di ottobre anche troppo qualunque, inerte. Ed è proprio in queste giornate che senti o ti illudi di poter dare un colpo di timone alla tua esistenza.E poi mi ricordoeravamo io, Giulia e Lorenzae si correva in una strada sabbiosae tu ci venivi dietro con indifferenzaper non farci capire che eri gelosa.Era il giorno in cui mi accorsi del nostro sfaceloe decisi di starmene un po' solo.Poi ho vissuto con Giulioeravamo della stessa razzae leggevamo le stesse poesiemi piaceva la sua delicata e inquietante dolcezzae si fondevano bene le nostre malattie.Si cenava alla sera alle nove e piano pianocon la stessa dolcezza noi ci odiavamo.Piano piano era già diventatoun rapporto pazzescoe allora capiiche era meglio un pastore tedesco.Oh, oh Lona!È buona la Lona, è un cane perfettomi piace la sua distaccata, elegante fierezzaè un cane di razza, un esemplare stupendose la chiamo risponde al comandoe si muove di scattoho trovato con lei finalmente un rapporto perfetto.Oh, oh Lona!Le apro la bocca per farle un dispettolei reagisce, fa finta di mordermi, ma per giocaresi fa accarezzare e senza chiedermi nientemi sta sempre vicino la Lona,vuole solo il mio affettoio la chiamo al mattino,lei mi mette le zampe sul letto.Buona Lona, devo uscire un momentoBuona buona, cosa ci hai da guardaretorno presto, lo sai, non ti posso portareEcco, vedi, sono già tornatohai visto Lona, non sono partitonon fare quella faccia, non guardarmi cosìsono qui.Basta Lona! che cosa ti piglia?Non lo vedi che mi ami troppo, che mi ami male?Non è mica normaleanche se uno non vuole va sempre a finire cosìche ci si assomigliatu sei tutto per mesei una madre una moglie una figlia.Ma non vedi come mi hai ridottosono sfinito, mi hai distruttonon posso mangiare nel piatto dove mangi tunon posso leccarmi i baffirincorrere gatti e farfalleadesso ne ho piene le palle, non ne posso più.Lona non mi puoi rimproveraresto strisciando, ho imparato ad abbaiarenon parlo, non rido, non piangomi gratto, mi annuso, mi rotolo nel fangocammino a quattro zampe, non vedo più il cielocomincio a ringhiare, mi è cresciuto anche il peloe mangio come un cane e dormo come un canee frugo per terra con il musoe ti odio come un cane,ti sbrano come un caneti ammazzo come un cane rabbiosonon ne posso più, non ho più rimorsinon ho più pietànon m 'importa un cazzoti ammazzo, ti ammazzo, ti ammazzo![parlato] Lona che pensi? Lo sento che pensi a qualcosa. Non sono violento. Non ci ho niente da dimostrare io. Te lo sei inventata tu che ero il padrone... io non sono violento. La dovevi smettere di chiedere... è tutto lì. Ecco cosa dovevi fare... Chiedere, sempre chiedere!... E poi tu chiedi male... cioè, è quel chiedere e non chiedere, avere paura... ferita, ecco, sempre ferita, con quegli occhi lì... Guardala!Non c'è niente di peggio di chi ci resta male. Di tutti i modi di chiedere è il più tremendo. Meglio che uno dica: " voglio, voglio, voglio ", come (abbaia) mica (guaisce).Fai la vittima, eh? E quando fai la vittima credi di essere remissiva, e invece sei violenta. Ecco, si, sei tu che sei violenta. Eh, si. Perché, la violenza si fa solo col fucile? E la violenza non aggressiva? E la violenza docile? La violenza di chi non può essere abbandonato, di chi non ce la fa a star sola e fa quella faccia lì, quegli occhi lì che conosco a memoria, che fa finta di dire " tu puoi anche andartene via... "Non è vero, non è vero che esistono due possibilità. Io ce ne ho una sola... E questa è violenza. Non posso andar via perché mi ricatti, mi ricatti col tuo dolore assurdo!... Scusa... Mi ricatti con l'amore, col tuo grande amore.A me non mi fa niente bene essere amato molto. Almeno così. Dammi retta, appena uno ti ama così scappa. Non è mica gratis. E pensare che c'è chi si lamenta perché non è amato. Ma essere amato allora? È una cambiale... prima o poi la paghi. Una cambiale a scadenza indeterminata, ma che incombe... Un incubo.Mi piacerebbe essere un camionista coi vetri tappezzati di cani e di donne... Ma lì, solo lì, per guardarli prima di dormire. Insomma, si fa per dire... Non ti offendere, Lona, non l'ho detto per te. Certo, certo. Se ci avessi avuto un camion ti avrei portato con me.E poi mi ricordoche senza un preciso ricordorivedevo gli amici come un convalescentecamminando in posto affollato e un po' assurdocon la faccia di uno che ne ha passate tantee il mio orecchio un po' sordo, un po' assente, registravale parole di un amico che mi raccontavatutto quello che era successoquando non c'ero.Statistica di coppia:sopravvissuti zero.