Donne in ascolto

Oaxaca: donna venduta due volte dalla famiglia.


In Messico l’istituto nazionale delle donne ha denunciato che nelle comunità povere di Oaxaca, Chiapas, Guerrero e Campeche, è ancora in auge l’antica usanza di vendere le donne. In quest’ultima regione un uomo che rapisca una donna viene perdonato se poi la sposa, anche se l’ha sottoposta a violenze fisiche e sessuali. A Oaxaca gli uxoricidi sono in crescita esponenziale, così comegli assassinii compiuti all’interno della famiglia, mentre le condanne per queste tipologie di reato sono pochissime. Le donne che osano alzare le loro voci contro la violenza coniugale e familiare pagano, spesso con la vita, per il loro coraggio. E’ il caso di Teresa Bautista Merino y Felícitas Martínez Sánchez locutrici di una radio comunitaria. Nel frattempo le autorità sembrano difendere la pratica antica della vendita delle mogli/figlie. Guadalupe è stata venduta due volte dalla sua famiglia: la prima volta a 17 anni per 7.000 pesos, la seconda, dopo che il primo marito l’aveva rispedita indietro “perché non la voleva più”, per 3.500 pesos ad un altro pretendente. Quest’ultimo, però si è poi rifiutato di pagar il prezzo concordato con i pretesto che “era già usata (sic!)”. I genitori si sono quindi rivolti alle autorità locali che, lungi dall’impedire questo scellerato accordo, hanno obbligato il riottoso pretendente a sborsare la cifra pattuita. L’usanza di vendere/comprare le mogli è molto diffusa e gli uomini che tentano di sottrarvisi vano incontro ad una forte condanna sociale. Naturalmente anche le donne che tentano di sottrarsi alla propria vendita vengono condannate dal contesto sociale, e dalla famiglia, e quasi sempre la loro fuga senza speranza si conclude con maltrattamenti coniugali particolarmente pesanti.