Donne in ascolto

Il reato di violenza


  
La violenza all 'interno della famiglia si caratterizza per la continuità nel tempo, generalmente molti anni, e dunque per la reiterazione di comportamenti da parte del partner che costituisce una escalation progressiva di gravità.Il reato a cui pertanto deve farsi riferimento è quello dei maltrattamenti di famiglia, previsto dall'art. 572 del codice penale che incrimina la condotta di chi "maltratta una persona della famiglia" sanzionandola con la reclusione da 1 a 5 anni. Questo comportamento si può realizzare con qualsiasi atteggiamento commissivo o omissivo tentendente a infiliggere sofferenze (cfr. Cass. penale sez. 6 del 16/5/1996).Nel corso degli anni l'orientamento della Corte di Cassazione ha considerato violenza anche atti di generica umiliazione: svalorizzazione, intimidazioni, minacce, comportamenti che indeboliscono la personalità della donna, la fanno vivere in uno stato di paura ed insicurezza e la inducono a sentirsi incapace ed impotente: quindi subordinata al partner.Affinchè la violenza domestica si traduca in maltrattamenti, occorre che la condotta sia di tipo abituale.Pertanto, i maltrattamenti in famiglia non vanno considerati "liti tra coniugi", ma reati gravi che ledono l'integrità fisica e psichica della persona, la libertà personale, la libertà di autodeterminazione, lo sviluppo della personalità, valori questi garantiti dalla nostra Costituzione in maniera primaria.