AiutiamociLa conoscenza è libertà e sicurezzahttp://blog.libero.it/Donneunite/2015-10-07T12:44:00+02:00Libero BlogBella domanda2015-10-07T12:44:00+02:002015-10-07T12:44:00+02:00http://blog.libero.it/Donneunite/13288293.htmlEos13<p><img src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xtp1/v/t1.0-9/11891102_855391741224553_4127844566811764047_n.jpg?oh=f11ed87662b5d7b8c6c8d2244abf0824&oe=569327F8" alt="" width="552" height="600" /></p>In memoria2015-05-10T20:00:06+02:002015-05-10T20:00:06+02:00http://blog.libero.it/Donneunite/13200158.htmlEos13<p><img src="https://scontent-fra.xx.fbcdn.net/hphotos-xtp1/v/t1.0-9/s851x315/11113142_10153340532867369_4553669707061115111_n.png?oh=0e9fe27540d1ef26f1b2cb54837af66d&oe=55BECE5A" alt="" width="473" height="315" /></p>Educazione di genere2015-04-18T10:31:29+02:002015-04-18T10:31:29+02:00http://blog.libero.it/Donneunite/13181938.htmlEos13 Educazione di genere. Il racconto della maestra Pina: "Ecco che cosa facciamo in classe"Pina C...<p> </p><p>Educazione di genere. Il racconto della maestra Pina: "Ecco che cosa facciamo in classe"</p><p><img src="http://d3oiytnf1iaxz3.cloudfront.net/wp-content/uploads/2015/04/pina-340x340.jpg" alt="Pina Caporaso" width="340" height="340" /></p><p>Pina Caporaso</p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">Quando un maschio e una femmina, anche molto piccoli, giocano insieme, subito i </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">grandi tendono ad attribuire ai due una relazione di fidanzamento. <strong>Pina Caporaso</strong>,</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"> maestra elementare di Pistoia, nella sua classe (la seconda della scuola "Galileo Galilei") </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">lavora moltissimo sul tema dell'amicizia. Perché se un bambino o una bambina stanno bene </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">insieme o provano una simpatia reciproca, ben venga. Pina, tra i banchi, è abituata anche a </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">usare il femminile quando serve: e quando ai suoi alunni e alle sue alunne ha proposto un</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"> progetto sui mestieri, <strong>le femmine non hanno avuto problemi né titubanze a dire che </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>da grandi vorranno fare le muratrici, le biciclettaie, le meccaniche.</strong> I dubbi e le </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">resistenze, piuttosto, appartengono agli adulti: "Quando si tira in ballo l'educazione di </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">genere, i genitori sono convinti che in classe noi insegnanti impartiamo chissà quali nozioni. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">Come se ci mettessimo lì a confondere ai bambini le idee. <strong>L'ideologia gender è </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>diventata lo spauracchio collettivo per due motivi: da un lato perché sussiste la </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>sempiterna paura della libertà, quando invece noi forniamo delle mappe che</strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong> consentano ai bambini di orientarsi nella complessità, di riconoscere la propria identità</strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong> e non averne paura. Dall'altro perché viviamo in un Paese omofobo che crede che </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>combattere gli stereotipi di genere, cosa che la scuola purtroppo contribuisce e </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>veicolare, equivalga a incoraggiare i bambini all'omosessualità, come se quest'ultima </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>fosse una scelta o un condizionamento che viene dall'esterno"</strong>.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">L'anno scorso Pina ha partecipato a un incontro organizzato da La Manif pour tous al quale - </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">tramite le parrocchie - erano arrivati anche parecchi genitori: "Per un po' sono rimasta </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">zitta ad ascoltare. <strong>Poi, accorgendomi come i relatori non avessero la benché minima </strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong>idea del lavoro che viene svolto in classe, come se maestre e maestri, ai bambini, facessero</strong></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><strong> il lavaggio del cervello, mi sono alzata e ho preso la parola.</strong> Spiegando che l'educazione di </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">genere è uno sguardo, non un progetto specifico: significa guardare in modo diverso alle </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">dinamiche che avvengono in una classe, significa usare un linguaggio appropriato, </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">contrastare i luoghi comuni. Non sono mica temi nuovi: pensiamo al libro 'Dalla parte delle </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">bambine', pubblicato quarant'anni fa. La novità è che questi argomenti, adesso, prendono </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">sempre una piega polemica: guardiamo al <a title="Maschi principesse, femmine cavalieri: scoppia la protesta dei genitori" href="http://www.romagnamamma.it/2015/03/maschi-principesse-femmine-cavalieri-scoppia-la-protesta-dei-genitori/" target="_blank">caso di Trieste</a>, dove i genitori mica sono </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">andati a protestare con gli insegnanti. Al contrario, si sono rivolti ai giornali".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">Pina, insieme alla sua quarta di tre anni fa, ha realizzato il documentario <strong>"Bomba liberi tutti"</strong>:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"> "Ai genitori ho chiesto solo la liberatoria per le riprese, non sono stata a spiegare nel dettaglio </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">quale attività avremmo fatto. Perché l'educazione di genere è un approccio da tenere sempre</span><span style="font-family: mceinline;">,</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"> non da inserire in un'ora specifica. E gli insegnanti devono essere adeguatamente formati </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;">perché facciano proprio quello sguardo".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: mceinline;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"> </p>Finalmente2015-03-04T18:02:52+02:002015-03-04T18:02:52+02:00http://blog.libero.it/Donneunite/13137158.htmlEos13Approvata la legge sul biotestamento in FvgIstituito il "Dat", il registro regionale per le "libere ...<p><span class="ske06">Approvata la legge sul biotestamento in Fvg</span></p><p>Istituito il "Dat", il registro regionale per le "libere dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario". Il Fvg è la prima regione in Italia</p><p>03 marzo 2015</p><p><img src="http://ilpiccolo.gelocal.it/polopoly_fs/1.10972711.1425401862!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/detail_558/image.jpg" alt="" width="558" height="359" /></p><p>La Regione Friuli Venezia Giulia, prima in Italia, ha votato questo pomeriggio una legge sul testamento biologico. La norma, portata in aula su spinta del centrosinistra e parte del centrodestra, istituisce il "Dat", il registro regionale per le "libere dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario".</p><p>Con i Dat, saranno possibile rendere note anche le proprie volontà per la donazione degli organi e dei tessuti. Con questo provvedimento il cittadino, d'ora in avanti, potrà decidere se essere sottoposto o meno a trattamenti sanitari in caso di malattia o lesioni che comportino una perdita di coscienza permanente e irreversibile secondo i protocolli scientifici a livello internazionale. La norma è stata approvata con 30 voti favorevoli e 3 contrari (Cargnelutti di Ncd, Marini di Fi e Dipiazza di Ar).</p><p> </p><p> </p>Codice rosa2015-01-21T19:43:12+02:002015-01-21T19:43:12+02:00http://blog.libero.it/Donneunite/13080104.htmlEos13 Il Codice rosa e' un percorso di accoglienza al Pronto Soccorso dedicato a chi subisce violenz...<p> </p><p style="text-align: justify;">Il Codice rosa e' un percorso di accoglienza al Pronto Soccorso dedicato a chi subisce violenza. Non solo donne, ma anche anziani, bambini, disabili, omosessuali e immigrati. Persone che possono trovarsi in una situazione di debolezza e vulnerabilità e i cui segni di violenza subita non sempre risultano evidenti.<br />L'intervento congiunto della task force interistituzionale, azienda sanitaria-Procura della Repubblica, composta da operatori sociosanitari, magistrati, forze dell'ordine, permette di prestare immediate cure mediche e sostegno psicologico a chi subisce violenza, nel fondamentale rispetto della riservatezza. Alle cure si affianca l'azione sinergica e tempestiva della Procura generale e delle forze dell'ordine per registrare tutti gli elementi utili, sia per avviare le indagini, sia per monitorare e tenere sotto controllo le situazioni a rischio nei casi di mancata denuncia. Coloro che fanno parte della task force effettuano una formazione comune e utilizzano procedure condivise.<br />Il Codice rosa è stato sperimentato per la prima volta in Toscana, nel 2010, dall'azienda sanitaria di Grosseto. I dati emersi e la collaborazione fra più istituzioni con il coinvolgimento di diverse categorie professionali si è dimostrata una efficace soluzione per contribuire all'emersione di un fenomeno nascosto e diffuso. Dal 2011 hanno avviato il Codice rosa altre aziende sanitarie toscane diventando un progetto regionale, ad estensione progressiva.<br />Il progetto ha già varcato i confini regionali: per ora, sono interessate a replicare l'esperienza Sicilia, Puglia, Calabria, Veneto, Lazio, Basilicata, Sardegna, Piemonte.<br />Si prevede che ciascuna task force interistituzionale, di livello provinciale, operi in stretto raccordo con una rete articolata di soggetti del privato sociale e istituzionali.<br />Il Codice rosa ha prodotto un "effetto domino" virtuoso e incentivante a protezione e sotegno delle persone che subiscono violenza. Ha anche evidenziato la necessità di una sempre più stretta integrazione tra le politiche sanitarie, sociali ed educative anche a fini preventivi.</p><p style="text-align: justify;">Nel 2010 alla manifestazione Dire e Fare a Firenze alla Task Force di Grosseto era stato assegnato il PREMIO "CITTÀ IDEALE" per la realizzazione, si legge nelle motivazioni della giuria, «di una delle prime esperienze in Europa in cui due pool si uniscono in un gruppo di lavoro operativo interistituzionale».<br />Nell'ambito del Forum Della Pubblica Amministrazione a Roma il 17 maggio 2012 La ASL 9 per tale progetto ha ricevuto la MENZIONE SPECIALE TRA "I MIGLIORI CONTRIBUTI DEL CALL "10X10 DIECI STORIE DI QUALITÀ", l'iniziativa presentata da FORUM PA e dall'Associazione Italiana Cultura Qualità - Centro Insulare per dar voce ai protagonisti delle quotidiane Storie d'impegno per una PA protesa verso la Qualità". <br />Il 25 maggio 2012 durante il Safety Quality Day a Firenze la ASL9 ha avuto lo SPECIALE RICONOSCIMENTO per il Progetto "La Gestione del Rischio Clinico nell'assistenza alle vittime di violenza appartenenti alle fasce deboli della popolazione" per il valore dell'esperienza riconosciuta a livello regionale e nazionale.</p><p style="text-align: justify;">Il Codice rosa è anche un libro ( tradotto in inglese e spagnolo ) , disponibile in formato audio, e un documentario.</p><p>e-mail:<br />task.force@usl9.toscana.it</p><p><img src="http://images.vanityfair.it/Storage/Assets/Crops/359445/53/187322/codice-rosa_980x571.jpg" alt="" width="600" height="350" /></p><p> </p>