Essere Dandy oggi

...."Ella non potrebbe essere posseduta senza onta se non da un dio....."

lo spirito dèmonico a me: ".......Non avevi tu gioito di lei prima ch'ella oggi ti sorridesse? Stando in silenzio al suo fianco , non sentivi la tua anima carica come una nube?"

ed io: "o despota, è vero: stando in silenzio al suo fianco ho provato una voluttà più forte che se avessi disciolto la sua capellatura o premuto con le labbra la sua bella nuca; e ancor ne sono pieno. Ma pur vorrei, cadendo l'ombra, tornare laggiù nascostamente  e chinarmi invisibile su i petti virginei e quivi molto indugiare; perchè penso che una grande dolcezza e una grande tristezza quei petti esalteranno nell'ombra verso di me, le quali io non conoscero' mai."

leggendo questo libro dobbiate sentir la vostra anima evaporare come una goccia su un ferro arroventato.

Ormai tu potresti fecondare il sale

<<O tu>> egli mi diceva impadronendosi  della mia anima col suo magnetico sguardo <<sii quale devi essere.>>

<< Per te sarò>> io gli diceva  <<per te saro’ qual debbo essere; poiché io ti amo, o bellissimo fiore di mio sangue; poiché io voglio riporre tutto il mio orgoglio nell’obbedire alla tua legge, o dominatore

...."Aini! Danzerò per te.
Egli aveva fermata la carezza sul fùsolo della gamba, senza più scorrere; ché il suo piacere s'avvelenava. Il suo amore era aizzato come la fiera nel serraglio, con la punta rovente. Il suo desiderio gli faceva male come se una malvagia droga glielo eccitasse affocandogli le reni. Egli ora sentiva l'immensità dello spazio intorno, la purità del vento, l'incenso dei boschi salubri, tutta la forza dell'estate;...."

"....E se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo, e se sarai accompagnato da un solo compagno sarai mezzo tuo..."

Leonardo da Vinci

"...Non si puo' avere maggior nè minor signoria, che quella di sè medesimo..."

Lo stesso

.....Egli era animato da un'ebrezza inconsueta, e da un sorriso ammirabile che temperava la sua energia e la sua malinconia.....mentre tu bellissima sensuale e spietata:

...E all'improvviso dal suo corpo, dalla sua grazia, dalla sua potenza, dalle pieghe della sua veste, da tutte le linee della sua persona, da quel ch'era la sua vita e da quel ch'era apposto alla sua vita - con la fatalità dell'acqua che va alla china, del vapore che tende all'alto - si formò qualcosa di breve e d'infinito, qualcosa di fuggevole e di eterno, di consueto e d'incomparabile: lo sguardo, quello sguardo